Libri e favole per essere liberi di fare i papà

Apre la biblioteca per i figli dei detenuti in visita. La campagna del “libro sospeso” ha trovato i volumi

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di Cristina Bertolini

Una biblioteca per ragazzi allestita nella ludoteca del carcere, perché i detenuti possano seminare il ricordo della lettura nei loro bimbi oltre la detenzione. “Partecipa anche tu, dona un libro” è stata un’idea dei club di servizio Innerwheel Monza Soroptimist International Monza e Fidapa Modoetia, a Natale 2019. L’iniziativa riprende il concetto del caffè sospeso napoletano e si declina come una sorta di libro sospeso.

"Abbiamo chiesto ai cittadini - ricorda Tiziana Achilli, past president di Fidapa - che quando andavano ad acquistare un libro nelle librerie monzesi per i regali di Natale, ne acquistassero un altro, da lasciare in dono per la casa circondariale di Sanquirico, perché potessimo creare uno spazio lettura dedicato a bimbi e ragazzi che incontrano i loro papà reclusi. Tra questi e altre donazioni, abbiamo raccolto 350 libri per ragazzi che abbiamo offerto, per la creazione della biblioteca". Fra gli altri avevano aderito la libreria Feltrinelli (ora chiusa), Libri e libri, Il Libraccio, Tutti giù per terra e il Comune di Triuggio. I detenuti e in ragazzi dell’Ipsia Meroni di Lissone hanno fabbricato gli scaffali e Alessandro, Diego e Michae, reclusi nella casa circondariale, hanno tinteggiato l’ambiente con arcobaleni e colori vivaci per renderlo accogliente per i bambini.

Poi tutto si è fermato a causa del Covid e ora stanno riprendendo i colloqui in questo spazio.

"Questa iniziativa traccia un ponte tra il “dentro” e il “fuori” - fa osservare la direttrice della casa circondariale Maria Pitaniello -.

La città di Monza ha recepito il nostro mandato di lavorare insieme per la prevenzione e il recupero dei valori sociali.

Questo è uno spazio ludoteca, arricchito dalla biblioteca".

Promotrice delle iniziative per i bambini l’educatrice Marika Colella, che ha ricordato come le idee messe in circolo possano creare bellezza e benessere. L’assessore a Welfare e Salute, Egidio Riva, ha sottolineato che la relazione con il padre recluso viene vissuta con estrema criticità.

Quindi un contesto di incontro accogliente ricorderà ai bambini che il padre è stato comunque presente e che tornerà un momento di riunione della famiglia e di vita insieme.

La ludoteca, come ricorda la direttrice, fu aperta nel 2002 su stimolo e con la gestione di Telefono Azzurro.

Ora è stata recuperata con l’associazione “Pensiamoci”. Nel 2019, l’architetto Silvia Osculati, allora presidente del Soroptimist di Monza, ha ideato, progettato e realizzato lo Spazio famiglia, una vera e propria Casa della famiglia in carcere, con tanto di cucina, soggiorno, spazio salotto, in cui si mangia, si fanno i compiti e si chiacchiera. "Era pensato - spiega l’architetto - per quelle famiglie con bambini che vivono lontano da Monza e portano i ragazzi a trovare il papà una volta al mese o anche meno. Per loro la visita e il saluto non bastano.

Quindi proponemmo alla direttrice l’allestimento di questo spazio in cui poter ricreare per i bambini la dimensione della casa e una situazione familiare".

I detenuti misero a disposizione tutte le loro abilità di muratori, imbianchini, piastrellisti, il progetto venne discusso e argomentato insieme all’architetto. Tra le conoscenze del club fu facile trovare gli arredi.

Nel 2019 gli stessi reclusi avevano presentato il calendario con cui si spartivano i tempi di utilizzo dello spazio.

Dopo la parentesi pandemica l’utenza è un po’ cambiata, come ricorda la direttrice Mariska Pitaniello, su oltre 600 detenuti (di cui 140 padri di bambini e ragazzi), la gran parte è costituita per la maggior parte da giovani stranieri senza legami, ai quali è difficile proporre momenti di vita familiare in una prospettiva di rinascita. "L’ultima frontiera - anticipa Sara Polito, attuale presidente del Soroptimist - sarà l’aggiunta di libri in altre lingue, fra cui l’arabo".

In modo da consentire un vero scambio culturale anche a chi si trova recluso.