L’ex tettoia e l’azienda fantasma: "Aveva già avuto guai giudiziari"

Sparita dal cantiere alla Gavazzi, l’assessora Cambiaghi: "Colpa della Provincia"

L’ex tettoia e l’azienda fantasma: "Aveva già avuto guai giudiziari"

L’ex tettoia e l’azienda fantasma: "Aveva già avuto guai giudiziari"

Diventa un giallo la vicenda dei lavori di ristrutturazione della ex Tettoia Gavazzi di Desio. Che fine ha fatto l’azienda che aveva vinto l’importante appalto (da circa 150mila euro) e, a un certo punto, si è completamente volatilizzata? Senza perdere altro tempo in quello che è un cantiere rilevante e già a lungo atteso per la città, nei giorni scorsi la Giunta ha deciso di “stracciare” il contratto firmato a febbraio con il Gruppo Sapa srl. Che sarà rientrato alla sua base: quale? Caivano, Napoli.

Intanto la stessa azienda, attiva dal 2010 ("giovane e dinamica – si autodefinisce sul proprio sito web – costantemente all’avanguardia nella ricerca di nuove tecniche e materiali per offrire le più avanzate soluzioni per la costruzione, ristrutturazione e risanamento di edifici") non è nuova a finire nei guai: su di essa ha acceso i riflettori, poco più di un anno fa, anche la Procura di Latina. In una indagine nella quale i due titolari dell’azienda sono accusati di falso e frode nelle pubbliche forniture per dei lavori sulla caldaia, l’impianto wifi e altre attrezzature di un istituto scolastico. Lavori non realizzati o realizzati solo parzialmente, a fronte di soldi liquidati tramite gli stati di avanzamento. Come è riuscita a vincere l’appalto in Brianza? "La procedura è state gestita dalla Centrale unica di committenza della Provincia - spiega l’assessora ai Lavori pubblici Martina Cambiaghi -. Quando abbiamo visto l’impresa che ha vinto il bando abbiamo chiesto conferme e rassicurazioni alla Provincia, che abbiamo rinnovato quando sono iniziati i primi problemi, e ci è sempre stato detto che era tutto a posto. Tra l’altro i lavori sono sotto la sorveglianza della Soprintendenza". L’impresa ha iniziato le prime attività poi, dopo il break per Pasqua, non si è più ripresentata nel cantiere di via Carducci. Lasciando scavi aperti, pilastri senza rinforzi e altre situazioni di precarietà e pericolo. Il Comune ha tempestato l’azienda di richiami, convocazioni e appelli a tornare al lavoro, senza mai ricevere riscontri. Anche quando la tempesta di luglio ha creato ulteriori disagi e il crollo della recinzione, alle sollecitazioni del Comune la Sapa srl non ha mai risposto. Da qui, la rescissione del contratto.

Alessandro Crisafulli