BARBARA APICELLA
Cronaca

L’eredità di Alessandro I sogni e il coraggio La lotta alla leucemia diventa un mini-film

Il progetto di solidarietà voluto da Michele nel ricordo del fratello "Un cortometraggio per sostenere la donazione di midollo osseo".

L’eredità di Alessandro I sogni e il coraggio La lotta alla leucemia diventa un mini-film

di Barbara Apicella

Sono passati 14 anni, ma il ricordo di Alessandro vive più forte che mai. Talmente vivo che è stato realizzato anche un cortometraggio per ricordare quel giovane monzese che nel 2009, a soli 26 anni, si è dovuto arrendere alla leucemia. Si intitola “Le cose che amiamo di Ale: una storia vera di forza, speranza e voglia di vivere“ ed è ispirato al libro “Il segreto è la vita“ che raccoglie la testimonianza di Alessandro Cevenini nato e cresciuto a Monza nel quartiere Cazzaniga con un vita davanti per realizzare i suoi sogni e le sue aspirazioni. Ma il destino è stato beffardo e proprio il giorno del suo 24esimo compleanno Alessandro ha scoperto che iniziava per lui una lunga battaglia. Una battaglia contro la leucemia. Addio a studi, esperienze all’estero, viaggi e progetti. Il Policlinico di Milano era diventata la sua casa e dal letto di quell’ospedale aveva intrapreso una nuova avventura.

La creazione di una pagina Facebook intitolata “Beat Leukemia“ per informare, condividere esperienze e l’esortazione a non smettere di sperare e lottare. Una forza straordinaria quella che Alessandro riesce a trasmettere, non solo ai suoi tantissimi follower in tutto il mondo, ma anche ai familiari, al fratello Michele, agli amici, ai medici e agli infermieri. Perché in quei post non c’è pietà o vittimismo, ma l’invito a combattere, a pensare al prossimo e a donare sangue e midollo. E sarà proprio questa fase finale della vita di Alessandro al centro dei 30 minuti di cortometraggio che saranno proiettati il 29 settembre al teatro Manzoni di Milano.

Un cast con attori professionisti: nel ruolo di Alessandro c’è Francesco Riva, in quello di Michele Alessandro Colombo, in quello del papà Matteo Caremoli. Nel cast ancora Valeria Cavalli, Arturo Di Tullio. Ortensia Fioravanti ed Elena Cascino. Nel corto anche diverse comparse tra cui l’infermiera che aveva seguito Alessandro al Policlinico. Le scene sono state girate a Monza, nel quartiere Cazzaniga, al Policlinico di Milano e poi una tappa alla chiesa di Imbersago dove Michele si è sposato e Alessandro, che in quel momento sembrava reagire bene alla cure, gli ha fatto da testimone. Poi, purtroppo, il destino ha voluto un finale diverso. Ma non è andato perduto quello che Alessandro aveva seminato. E la pagina Facebook è diventata la Fondazione Beat Leukemia, guidata dal fratello Michele. Una Fondazione che organizza eventi per sensibilizzare, soprattutto i più giovani, a donare il sangue e il midollo e a riflettere sul dono della vita. Alessandro continua a vivere anche nel libro che raccoglie la sua storia e che dopo oltre 10 anni dalla prima pubblicazione continua a registrare consensi e a vendere copie. E infine vive nelle tante iniziative benefiche promosse dalla Fondazione per raccogliere fondi destinati alla ricerca.

"Il progetto del cortometraggio è stato intenso e forte, soprattutto dal punto di vista emotivo – spiega Michele Cevenini –. Un progetto che ha conquistato anche gli attori. Ogni volta che vedevo le prove e i professionisti all’opera mi venivano i brividi. Era come avere Alessandro lì con noi. Il libro ha raggiunto tantissime persone, soprattutto giovani. Continuo a ricevere messaggi di persone che sono rimaste colpite dalla storia di Alessandro. A qualcuno quel libro ha cambiato la vita. Spero lo stesso avvenga con il film".