L’erba cresce ma in periferia. E la Dengue?

A Monza la crescita selvaggia dell'erba solleva dubbi sulla gestione ambientale: nuovo appalto prevede taglio differenziato per favorire biodiversità, ma sorgono preoccupazioni sul decoro e la salute pubblica.

Crippa

Lo scorso anno, in molti a Monza erano rimasti contrariati dinanzi alla crescita selvaggia dell’erba in parecchie parti della città. Con fastidi come pessima visibilità gli incroci, scarso decoro urbano – a cui pure i comuni paiono di solito particolarmente sensibili – sporcizia (sotto i cespugli di può infilare di tutto, dalle dosi dei pusher alla monnezza) e forasacchi, tanto nocivi per gli amici a quattro zampe. E ci si interrogava sul perché di questa foresta amazzonica inaspettata, con immediato polverone sollevato dalle tifoserie politiche contrapposte che aiuta poco a capire

Ora, le cose si fanno più chiare. Dice che a prevedere tutto questo sono le tecniche previste dal nuovo appalto di Monza, che prevede un taglio differenziato a seconda delle zone della città, "affinché le esigenze di decoro lascino spazio, soprattutto fuori dal centro, a nuove logiche di biodiversità e rispetto della natura". C’è una ragione ambientalista comprensibile e condivisibile, dunque. Le api senza erba alta faticano a portare a spasso il polline, con guai seri per una natura già sottoposta a stress dall’urbanizzazione della città.

Una città dove, mentre l’erba cresce, nel frattempo si continua a costruire e cementificare a spron battuto.

I dubbi sono però due. Perché lo scarso decoro connesso alla crescita selvaggia di erba e cespugli deve essere riservato a chi abita in periferia, con tutte le conseguenze anche sociali, che questo comporta? E, in attesa delle grida manzoniane per l’avvento di febbri tropicali come Dengue o West Nile, non sarebbe più opportuno impedire alle zanzare che le trasmettono di trovare facili luoghi in cui proliferare?

Perché il modo più efficace per difendersi preventivamente dalla Dengue, senza tirare in ballo i vaccini, è probabilmente quello di sterminare le zanzare tigre sul nascere. Dato che le zanzare non guardano in faccia nessuno, di solito. In centro e in periferia.