
I parenti dei ragazzi morti negli incidenti non vogliono più aspettare
Burago Molgora (Monza), 25 gennaio 2016 - «Questi continui rinvii ci preoccupano. Fallire un traguardo così importante, come l’introduzione nel nostro codice dell’omicidio stradale e dell’ergastolo della patente, sarebbe l’ennesima beffa per le vittime». A dirlo è Germano Rossi, che ha perso il figlio Paolo il 7 giugno 2003, in un terribile incidente stradale insieme ad altri che si è portato via tre suoi amici, avvenuto sulla provinciale Monza-Trezzo, davanti al centro commerciale Il Globo: «una tragedia immane nel giorno del mio compleanno», racconta Rossi che è rimasto davvero male giovedi’ quando la Camera, anziche’ licenziare il testo definitivo gia’ approvato dal Senato ha votato, malgrado il parere contrario del Governo, un emendamento presentato da Francesco Paolo Sisto, parlamentare di Forza Italia.
Il problema e’ con la modifica la proposta di legge dovra’ ritornare ancora una volta al Senato per l’approvazione definitiva: «E’ un continuo tira e molla che non ci fa stare tranquilli» racconta Rossi, responsabile per la Brianza dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (e organizzatore ogni anno un seguito torneo di calcio) : «a questo punto chiediamo ai senatori, che si troveranno di nuovo ad esaminare il testo di riforma, di approvare all’unanimità la legge sull’omicidio stradale così come proviene dalla Camera, ed al Governo di chiedere la fiducia per evitare altre perdite di tempo mentre sulle strade italiane si continua a morire e nella case dei familiari delle vittime si soffre». Rossi spera davvero che questa sia la volta buona.
di ANTONIO CACCAMO