MARCO GALVANI
Cronaca

Le nostre messinscene notturne. Massini, Freud e il teatro dei sogni

Il drammaturgo toscano porta al Manzoni lo spettacolo dedicato all’opera del padre della psicanalisi "Storie che raccontano personaggi, drammi e sorprese anche buffe per parlare alle altre facce di noi stessi".

Le nostre messinscene notturne. Massini, Freud e il teatro dei sogni

Le nostre messinscene notturne. Massini, Freud e il teatro dei sogni

"Pretendiamo sempre l’attenzione degli altri e se non ce la concedono pensiamo siano arroganti e ci offendiamo. Ma a pensarci bene è la stessa cosa che facciamo con le altre facce di noi stessi, alle quali delle volte non diamo attenzione. Ecco, il sogno è il momento in cui, viceversa, queste facce ti chiedono di poter parlare". Sogni, spesso rumorosi, che lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini (nella foto) porta in scena nel fine settimana al teatro Manzoni. Storie che raccontano personaggi, drammi e sorprese, anche buffe. Come messinscene notturne. Perché da Shakespeare a Calderon de la Barca i sogni sono ricorrenti nel mondo del teatro. E "non è un caso se Sigmund Freud, più di una volta, dentro “L’interpretazione dei sogni“ faccia riferimento proprio al teatro". Così sul palco, proiezioni, maschere e la musica dal vivo dei Whisky Trail analizzano alcuni sogni del padre della psicanalisi e dei suoi pazienti: "Materiale che contiene le nostre zone d’ombra – ha spiegato Massini –, a volte anche l’assurdità della nostra vita borghese costretta a sottostare a regole e mode". Per questo lo spettacolo diventa "un po’ una forma di terapia collettiva per guardarsi dentro con coraggio. Come una discesa negli inferi e nell’eden dei nostri sogni". Del resto "ogni essere sogna, al di là del fatto che ne conservi memoria: la nostra esistenza è un susseguirsi di visioni notturne, architetture elaborate e complesse, la cui edificazione obbedisce a una necessità naturale, vitale e ineludibile". Massini riparte da qui. Con uno spettacolo che ha avuto una lunga gestazione e che arriva dopo 12 anni di lavoro su “L’interpretazione dei sogni“. Massini lo ha scritto e lo porta in scena in maniera non convenzionale.

"L’aspetto che più mi intriga della scrittura di questo lavoro è che in scena non sai mai se sta parlando Freud, un narratore o se sta parlando Stefano Massini. Tre figure che senza chiedere il permesso si passano la staffetta, ognuno capace di rivelarci - attraverso un “impressionante catalogo umano“ - qualcosa sulle leggi misteriose e splendide che sovrintendono i nostri sogni. Gli spettacoli saranno domani e sabato alle 21, domenica alle 16. Biglietti da 18 a 32 euro.