
In Brianza sono presenti 106 casette dell’acqua L’anno scorso hanno erogato 26 milioni di litri
L’acqua da bere a Monza e Brianza sarà sempre gratis. BrianzAcque ha confermato in via definitiva la gratuità del servizio dal 4 novembre, con prelievi consentiti per tessera fino a 12 litri. La distribuzione gratuita dell’acqua delle casette, varata come azione temporanea durante l’emergenza Covid e rimasta tale grazie ad una serie di proroghe, da misura eccezionale e provvisoria diviene a tutti gli effetti permanente. Il costo della risorsa idrica, che fino allo scoppio della pandemia agli inizi del 2020 era di 5 centesimi al litro, è stato così definitivamente azzerato. Naturalmente la tessera è indispensabile per poter usufruire del servizio ed è utilizzabile indifferentemente per i rifornimenti d’acqua in tutti i chioschi di BrianzAcque: può essere acquistata nei totem presenti nei comuni soci al costo di 3 euro. Spillare acqua a chilometro 0 dalle 106 casette disseminate nelle municipalità dell’ambito di competenza di BrianzAcque è sempre possibile, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La si può scegliere tra le versioni gassata e naturale, fresca e a temperatura ambiente.
L’anno scorso dal parco-casette sono stati spillati ben 26 milioni di litri d’acqua evitando l’immissione nell’ambiente di circa 2.600 tonnellate di anidride carbonica e consentendo un risparmio economico all’utenza pari a 5,7 milioni di euro. "La scelta di rendere stabilmente gratuito questo servizio nasce in virtù del nostro essere società pubblica a servizio dei cittadini e arriva in un momento contrassegnato dal caro prezzi anche per i beni di prima necessità – commenta il presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci –, come appunto l’acqua da bere. C’è poi un aspetto legato alla sensibilizzazione. In numerose occasioni, abbiamo purtroppo rilevato un uso improprio dell’acqua delle casette. Per evitare che questi comportamenti si ripetano, abbiamo stabilito di introdurre un tetto massimo di prelievo giornaliero, comunque in grado di soddisfare anche i bisogni quotidiani delle famiglie più numerose".