L’autostrada verde Una rete di ciclovie lunga 300 chilometri per la mobilità dolce

Tre i progetti della Provincia lungo la SS36, la Milano-Meda e la Green Lane. Il territorio ha a disposizione 1 milione, ma per realizzare tutto ne servono 50.

L’autostrada verde  Una rete di ciclovie  lunga 300 chilometri  per la mobilità dolce

L’autostrada verde Una rete di ciclovie lunga 300 chilometri per la mobilità dolce

di Cristina Bertolini

Una rete di quasi 300 chilometri di piste ciclabili vecchie e nuove da ricongiungere e da creare sono la proposta di mobilità dolce presentata ieri nel corso di Brianza ReStart, il format promosso dalla Provincia MB che prevede momenti di incontro tra i protagonisti del “Sistema Brianza“ sui temi di maggiore impatto per la competitività e la crescita del territorio.

Ieri il focus riguardante la mobilità dolce come mezzo per la ricomposizione paesaggistica e la rigenerazione degli spazi aperti nel territorio. Prevede tre progetti - che rientrano tutti nel Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) - per un impegno di spesa da parte della Provincia di 200mila euro. Ma la somma delle tre opere è di 50 milioni euro, ancora da trovare.

La ciclovia Milano-Meda è un progetto di mobilità attiva dolce (sia pedonale sia ciclabile), di 23 chilometri tra Meda e Milano (di cui circa 16 in Brianza), su due province, attraverso un territorio da 350mila abitanti, in 9 comuni all’interno di un sistema di spazi aperti del Parco Grubria, ed ha un percorso non solo di piacere, ma collegato a una miriade di attività sul territorio (90 strutture commerciali tra cinema, negozi, attività di ristorazione, 26 centri sportivi e 37 scuole). "Abbiamo steso il progetto preliminare – spiega Arturo Lanzani, presidente del Plis GruBria – e il definitivo è in stato avanzato. I costi sono nell’ordine degli 8 milioni di euro che cercheremo di ottenere da Regione Lombardia attraverso bandi e assegnazioni, essendo immediatamente cantierabile".

Il progetto Green lane è ancora a un livello di studio di fattibilità, in cui si stanno definendo percorsi alternativi, per una rete di circa 100 chilometri, su 10 comuni, fra piste ciclabili già esistenti e proposte di tracciati di Comuni e associazioni ambientaliste. L’idea è di creare una rete efficace dal punto di vista dei collegamenti casa-lavoro e casa-scuola, creando collegamenti lineari, diretti e sicuri. Attraverso le ciclabili, creare percorsi competitivi con i percorsi automobilistici. In questo caso la ricerca dei fondi è a un livello più avanzato, grazie a un finanziamento di 800mila euro ottenuto da Cesano Maderno (comune capofila) per la realizzazione di un primo lotto che collega Cesano Maderno, con Bovisio e Desio. "Il progetto si accompagna alla firma di Protocollo d’intesa – sottolinea Fabio Fabbri, direttore settore territorio e ambiente della Provincia – che va ad integrare e aggiornare il patto del 2017, con un ulteriore finanziamento della Provincia (50mila euro), per realizzare il secondo lotto di percorso ciclabile e pedonale in coerenza con il Cammino Montiano: un percorso di carattere storico-spirituale-naturalistico che inizia alla casa natale del Beato Luigi Monti a Bovisio Masciago e termina al Santuario del Beato a Saronno".

La ciclovia SS36 Monza Giussano è un percorso parallelo alla Valassina (SS36, di proprietà di Anas), già esistente e risalente agli anni ‘90, ma bisognoso di ripristino e valorizzazione paesaggistica e di un migliore collegamento con il territorio. Attraversa 12 comuni, su un territorio di 113 chilometri quadrati su cui abitano 364mila persone. Dovrà essere realizzato su tre lotti, raccordando numerosi percorsi ciclopedonali frammentari. Anche per questo ambizioso progetto è necessario trovare fondi per la realizzazione.