L’autopsia alle reliquie: "Così ricostruiremo l’identikit del Santo"

Il laboratorio forense di Milano indaga sullo scheletro di San Gerardo, santo di Monza. Fratture e lesioni svelano una vita di sacrifici.

L’autopsia alle reliquie: "Così ricostruiremo l’identikit del Santo"

L’autopsia alle reliquie: "Così ricostruiremo l’identikit del Santo"

Maschio, età di circa 65 anni, un’altezza di quasi un metro e 70. Un ascesso non curato a un dente e tre fratture alle costole e a una tibia che la Storia non aveva tramandato. Ma che Gerardo dei Tintori si era procurato in vita. Fratture “aggiustate“, che raccontano una vita di lavoro e di fatica per Gerardo. Lui che andava a raccogliere i malati per le strade, senza aspettare che arrivassero al suo ospedale. Lui che non si risparmiava e si curava poco o niente, preoccupandosi più della cura dei suoi malati. E poi quella lesione lunga una dozzina di centimetri sul cranio. Una ferita non rimarginata che potrebbe svelare una morte provocata da un colpo alla testa.

Anche se "il cranio è tutto rotto, frammenti ricomposti. Abbiamo davanti un lungo lavoro prima di poter arrivare a un identikit definitivo". Davide Porta (nella foto) è il responsabile tecnico del Labanof, il Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’università Statale di Milano. Si occupano anche di reati di omicidio. Fatti di cronaca nera. Ricostruiscono il passato recente e remoto partendo dalle ossa di un corpo. E qui sono stati chiamati a indagare nella Storia. Con i suoi colleghi ha eseguito l’autopsia alle reliquie di San Gerardo. "Per due settimane siamo stati all’ospedale di Monza, dove erano esposte le reliquie del Santo – spiega Porta –. Abbiamo spogliato lo scheletro - completo tranne tranne mezza fibula e una rotula, mancanti - dei vestiti e abbiamo effettuato rilievi e micro prelievi che ora stiamo analizzando proprio per ricreare l’identikit dello scheletro, accertare il sesso, l’etnia, la statura, eventuali lesioni e malattie. Se ce lo chiederanno, saremo anche in grado di ricostruire il volto del Santo". Proprio come è stato fatto per Sant’Ambrogio: lo studio del cranio ha permesso di “disegnare“ le sembianze del volto del patrono di Milano. "Un lavoro iniziato nel 2018 che non è ancora terminato", precisa Porta per confermare che lo studio delle reliquie di San Gerardo sarà lungo: "Abbiamo fatto una Tac e prelevato campioni per studiare il caso con precisione e ricostruire la storia del Santo monzese". Dalle prime informazioni, comunque, "si può facilmente presumere che lo scheletro sia originario di Monza. Quindi, la reliquia venerata può essere veramente di Gerardo dei Tintori".