CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

L’arte democratica. I cuori rossi di design e la Venere di Botticelli da tenere in cucina

Dalle opere di Daniela Forcella alle confezioni “disegnate“ da Basquiat: nella boutique di Amerigo concept store ogni oggetto è da collezione. Matteo Perego: "È un modo alternativo e pop per diffondere bellezza".

L’arte democratica. I cuori rossi di design e la Venere di Botticelli da tenere in cucina

L’arte democratica. I cuori rossi di design e la Venere di Botticelli da tenere in cucina

L’arte democratica, che si diffonde attraverso il design, la moda, il cibo e la tecnologia. Quella di Matteo Perego non è soltanto una strategia di business, ma anche una filosofia commerciale. Che s’affaccia dalle vetrine di Amerigo concept store, la boutique dove, peraltro, è nato il Carlo Alberto District. "L’arte può essere veicolata attraverso un’infinità di strumenti e prodotti – racconta Perego – per questo l’idea di concept store raccoglie una serie di tipologie merceologiche che noi trattiamo, con l’unico fil rouge della bellezza". E così nel “salotto“ di Amerigo si trovano quadri di autori famosi, libri d’arte, casse e amplificatori reinterpretati con involucri recanti opere di Keith Haring e Basquiat. Oppure accessori di Seletti che in collaborazione con la Toilet Paper del designer Maurizio Cattelan ha realizzato specchi decorati con le opere del maestro. Nel mondo del cibo, si trovano oli, aceti e preparati al peperoncino il cui packaging riporta opere di artisti famosi. E per San Valentino, Amerigo ha una proposta originalissima: "Riproponiamo i cuori di Daniela Forcella, presentati alla Biennale di Venezia, come regali d’arte a tema amore. Si tratta di cuori tridimensionali, realizzati con apposite resine dai colori brillanti, per regalare un pezzo d’arte, alternativa ai gioielli e che diventa esso stesso gioiello artistico".

Naturalmente non mancano lampade, radio e felpe con opere d’arte rivisitate in chiave pop, la cosidetta digital art. Riportano cioè la Venere di Botticelli rivisitata indossando pattini in linea o la Venere di Milo “sfregiata“ ad arte con scritte inneggianti alla bellezza. "A volte avvicinarsi a un museo o a una galleria d’arte può fare paura o sembrare stucchevole – racconta Perego –, ecco perché gli oggetti di uso quotidiano che richiamano l’arte possono rappresentare tappe di avvicinamento a Keith Haring, Basquiat o Botticelli. Averli in casa ci spinge ad andare a documentarci e successivamente ad accostarci a una mostra, per saperne di più". Ancora, dopo la visita di un museo che ci ha emozionato, viene voglia di portarsi a casa un pezzetto di quello che abbiamo visto e ammirato. Quindi si comprano penne o quaderni decorati con riproduzioni di opere d’arte.