
Sul muro dell’Arengario era comparsa la scritta “Fuori i militari da Monza”
Monza, 7 maggio 2025 – Dalla denuncia morale a quella legale. Dopo l’imbrattamento del muro dell’Arengario, lo scorso 24 maggio – con la comparsa della scritta “Fuori i militari da Monza” –, il sindaco Paolo Pilotto ha formalmente presentato denuncia contro ignoti. La segnalazione, depositata alla Questura, fa riferimento all’articolo 639 del Codice Penale per il reato di deturpamento.
Nel frattempo, il Comune ha affidato a una ditta specializzata le operazioni di ripulitura e messa in sicurezza del bene storico. I primi interventi hanno privilegiato metodi non invasivi: solventi specifici, impacchi localizzati e spazzolini da restauro sono stati impiegati per limitare i danni e salvaguardare la pietra originaria. Tuttavia, la vernice utilizzata dai vandali si è rivelata resistente, lasciando sul muro alcune ombre bluastre. Per completare il ripristino, si procederà nei prossimi giorni a una micro-sabbiatura fine, sempre sotto il controllo della Soprintendenza. Lo scopo è restituire all’intera superficie il suo aspetto opaco originale, senza compromettere la struttura né alterarne la storicità. La ditta incaricata entrerà in azione non appena ottenute le necessarie autorizzazioni.
“È lecito che alcuni cittadini abbiano idee diverse rispetto alle attività previste – aveva dichiarato il sindaco Pilotto il giorno del gesto –. Nel nostro Paese lo spazio per la libera espressione è garantito a tutti dalla Costituzione, ma non certo i vandalismi anonimi e il danneggiamento del patrimonio di tutti”.
L’episodio è stato con ogni probabilità legato alla presenza a Monza dell’evento “Italian Raid Commando”, maxi esercitazione militare coordinata da Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia) e ministero della Difesa, che ha coinvolto oltre 160 militari tra Italia ed estero. La cerimonia conclusiva si era tenuta in forma pubblica tra piazza Duomo e la Villa Reale. Non sono mancate, nelle settimane precedenti, critiche da ambienti pacifisti e antagonisti, così come da esponenti politici locali, in particolare di LabMonza, ma in generale del centrosinistra. Nessuno, tuttavia, si aspettava un gesto di questo tipo. Il Comune ha già espresso l’intenzione di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale. La Questura ha avviato le indagini per identificare i responsabili.