La visionaria Monica Catto e lo sguardo sulle città

La pittrice di Desio è una delle artiste contemporanee più poliedriche innovative e di successo, “Urban impact“ è il percorso dedicato alle metropoli

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di Alessandro Crisafulli

Ha esposto e vinto premi in vari Paesi esteri, ha visto i suoi quadri accanto a quelli di artisti celebri come Dalì, ha affascinato pubblico e critica con le sue rivisitazioni della Monna Lisa, ha ideato e curato mostre di grande successo, come quella di Leonardo a Desio nel 2019.

Monica Catto è una delle artiste contemporanee più poliedriche, innovative e di successo, in questo momento, nel panorama brianzolo e non solo. "Un po’ visionaria", si definisce. Ed è proprio in questo aspetto che si trova l’essenza della sua vena artistica, come testimoniato nella sua serie "Urban impact" sulla quale si è concentrata molto ultimamente: un percorso di dodici dipinti i cui soggetti sono le metropoli in cui viviamo, fatte di luoghi fisici e da una moltitudine di flussi in continua interazione tra loro.

"E’ una sorta di indagine sociologica sulla realtà delle grandi città in cui viviamo – racconta Monica, cresciuta prima con gli insegnamenti del nonno paterno, del padre e della zia, poi quelli del maestro Umberto Galliani -, tra visibile e invisibile. Senza dimenticarne la storia, cerco di capire e rappresentare come potrebbe evolversi la nostra vita all’interno delle stesse. Magari partendo anche dal senso di isolamento che si vive nelle periferie". Ecco quindi Milano, New York e altre grandi capitali mondiali nelle sue pennellate. Da tempo vice-presidente del Gruppo Artistico Desiano, ha vinto premi a New York e in California, essendo selezionata o arrivando in finale anche ad altri importanti concorsi.

Nella sua galleria online ha circa 50 opere in esposizione, che possono essere acquistate: "D’arte è molto difficile vivere – dice, sorridendo - io lavoro nei Servizi sociali del Comune di Desio, ma per me l’arte è una esigenza, una forma di comunicazione". Tra le sue opere più particolari anche due rivisitazioni della Monna Lisa (chiamate "Monna Lisa escape"), "e adesso ho in mente di farne una dell’Ultima Cena – anticipa – è uno dei progetti che ho in mente per il 2022, insieme a quello di contribuire a trasformare Villa Tittoni in un vero e proprio polo delle arti, portando qui delle mostre di livello e coinvolgendo la cittadinanza, a partire dai bambini". Monica Catto, come raccontano alcuni siti specializzati, "è tra gli artisti italiani contemporanei che ha grande capacità di mettersi in discussione e ricercare a tutto campo nuove soluzioni, sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico-formale della sua pittura, sia per i soggetti presi in considerazione: si è evoluta artisticamente in pochi anni da un intenso e piacevole figurativo paesaggistico e ritrattistico a una sorta di singolare figurativo-informale denso di simbolismo e concettualmente più impegnativo". E oltre: "Adesso mi sono appassionata anche al cortometraggio, che è una ulteriore forma di rappresentazione artistica", racconta. Cercando di guardare sempre avanti.