La Villa Reale riparte: Monza diventa capitale della poesia del quotidiano

Fino al 21 maggio all’Orangerie 90 capolavori da Telemaco Signorini a Giovanni Fattori. Previste anche un’opera ad altezza bimbo e un’esperienza immersiva per i più giovani

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Il racconto della vita quotidiana, fra lavoratrici nei campi, mercati di bestiame, cavalli al pascolo e monaci a passeggio in un chiostro cittadino. È il filo rosso che lega le opere che compaiono nella mostra dedicata a “I Macchiaioli e l’invenzione dell’en plein air tra Italia e Francia“, aperta al pubblico da oggi fino al 21 maggio, all’Orangerie della Villa Reale di Monza (il Serrone, con ingresso dal cortile della Villa, direttamente nella Rotonda dell’Appiani).

La rassegna propone 90 opere di autori come Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, in dialogo con i rappresentanti della scuola francese di Barbizon nel periodo precedente all’Impressionismo francese. L’esposizione, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco e il Comune di Monza, trova il contributo di BPer Banca e Travel partner Trenord.

"I dipinti – sottolinea Giuseppe Distefano, direttore della Villa reale – provengono dal Museo della Scienza e della tecnica Leonardo Da Vinci, da Palazzo Foresti di Carpi, Fondazione CariParma, Galleria d’arte moderna di Milano e da collezioni private. Prosegue così il percorso culturale di 3 o 4 mostre all’anno, fra regge contemporanee e mostre dedicate all’800". L’assessora al Parco e alla Villa Arianna Bettin ha fatto osservare il legame tra la storia dell’arte italiana e la storia della reggia di Monza: "È significativo che mentre i Macchiaioli approfondivano la propria indagine, si faceva l’Italia e contestualmente i Savoia prendevano possesso della Villa Reale. Ospitare una mostra che affronti questo movimento significa stimolare le connessioni in campo artistico e non solo, che investivano l’Italia e l’Europa negli anni cruciali anche per la città di Monza".

La mostra ha un taglio didattico e didascalico, molto adatto alle famiglie, come sottolinea la curatrice Simona Bartolena. Dispone di una sala didattica per le famiglie e un percorso ad hoc per i bambini, con un kit didattico in omaggio da ritirare alla biglietteria, appositamente creato per la visita dei più piccoli.

All’interno dell’Orangerie un’opera ad altezza bimbo attenderà i giovani visitatori, per un’esperienza immersiva a loro dedicata. Il biglietto intero costa 12 euro, bambini dai 7 ai 12 anni a 5 euro, biglietto ridotto a 10 euro dai 13 ai 18 anni, per gli over 65 e per i gruppi precostituiti di adulti oltre le 15 persone. Gratuito per i bambini fino a 6 anni, per disabili e accompagnatori di scolaresche. La mostra accoglie il pubblico dal mercoledì al venerdì (10-13 e 14-19) e sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20. Presentando il biglietto della mostra sarà possibile accedere al percorso del primo e secondo piano nobile della Villa con il biglietto ridotto di 8 euro. Ugualmente, per chi visita prima la Villa, è previsto uno sconto per la mostra. L’intenzione della curatrice Simona Bartolena è stata di proporre un punto di vista narrativo molto vicino allo sguardo dei protagonisti, partendo dal percorso della scuola francese di Barbizon per raccontare la pittura dal vero di Serafino De Tivoli e dei fratelli Palizzi, per mostrare il percorso della pittura di macchia, fatto di piccoli tocchi su piccoli supporti di fortuna. Si prosegue con gli eredi dei Macchiaioli. La pittura di macchia ritrae con tratti veloci la natura dal vero, con l’aiuto di uno specchio nero che aiuta ad afferrare i chiaroscuri, cioè le macchie. I Macchiaioli presentano per la prima volta dipinti che sembrano “non finiti“.