La Via Crucis. Sulle tracce della storia

In provincia saranno posate 33 pietre d’inciampo "Segni indelebili che resteranno per il futuro".

La Via Crucis. Sulle tracce della storia

La Via Crucis. Sulle tracce della storia

Ambrogio era un falegname ebanista, un partigiano della 150esima Brigata Diomede. Da lì a poco avrebbe compiuto 50 anni, quando venne arrestato a Monza, ai primi di marzo del 1944, e portato prima in Villa Reale, poi a San Vittore e quindi nel campo di Fossoli. Finì nel lager di Gries-Bolzano: durante il trasporto in treno verso il lager nazista di Flossenburg riuscì a fuggire, insieme ad altri dieci compagni, in gran parte operai delle industrie di Sesto San Giovanni, ma venne ripreso e nuovamente internato. Alla fine, a gennaio ‘45, col triangolo rosso dei deportati politici sulla divisa a strisce fu deportato a Flossenburg, luogo di sterminio attraverso il lavoro coatto. Lì trovò la morte all’inizio di marzo, a 51 anni, un mese prima della liberazione del campo da parte degli alleati, il lissonese Ambrogio Avvoi. Oggi la sua città lo ricorderà con una pietra d’inciampo, un sampietrino con una piccola targa in ottone collocato in modo tale da sporgere dall’asfalto, con incisi sopra nome, anno di nascita, luogo di deportazione e data di morte. La pietra verrà collocata all’inizio di via Oslavia, là dove Avvoi ha vissuto fino al 1940. La cerimonia ufficiale si terrà alle 12. Subito prima, alle 10, a Palazzo Terragni alcune classi di studenti incontreranno Agostina Tagliabue, nipote dei coniugi Tagliabue che fanno parte dei Giusti tra le Nazioni. Sarà domani invece la giornata in cui a Biassono verrà ricordato Antonio Casiraghi, resistente nelle brigate garibaldine, deportato prima a Mauthausen e poi nel lager di Gusen, dove morì nel gennaio ‘45: in sua memoria alle 11 in via Dante sarà posata una pietra d’inciampo. Lo stesso avverrà domenica alle 10 a Vedano, con la collocazione in via Cesare Battisti 115 di una pietra in ricordo di Alessandro Sanvito, soldato vedanese internato in diversi campi di concentramento, morto nell’ottobre ‘44 mentre lavorava nella fabbrica chimica Firma-Haenkel a Rhumspringe. In tutta la Brianza saranno una trentina le pietre d’inciampo che verranno posate in questi giorni: stamattina ne saranno collocate ad Agrate in ricordo di Domenico Rigamonti, a Seveso in memoria di Piero Gorla e a Varedo per Franco Crippa. E poi a Meda per Felice Cappellini, a Verano per Francesco Cazzaniga. Domani ad Albiate per Amedeo Frattini, a Barlassina per Carlo Visconti, a Ornago per Cesare Ronco, a Cesano per Luigi Cermenati e a Seregno per Luigi Battista Somaschini. A Desio una pietra sarà posata per Mario Michelini, a Triuggio per Alfonso Casiraghi, a Lentate per Carlo Ambrogio Vergani, a Veduggio per Alberto e Mario Giussani.

F.L.