
L’artista tedesco Gunter Deming durante la posa di una delle pietre d’inciampo in Brianza
Il lissonese Ambrogio Avvoi era un falegname ebanista e un partigiano, deportato nel lager di Flossenburg, luogo di sterminio attraverso il lavoro. Lì trovò la morte l’8 marzo del 1945. A Flossenburg finì per qualche tempo anche Ambrogio Cassanmagnago, di Biassono, padre di famiglia che lavorava nella posteria con forno che all’epoca si trovava nel palazzo all’angolo tra via San Martino e via Porta d’Arnolfo: arrestato con l’accusa di fornire cibo ai partigiani, gli toccò l’inferno di Mauthausen e poi di Gusen, dove morì il 2 dicembre del ‘44. Era invece di Triuggio Carlo Vittorio Sironi, soldato di leva catturato dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre ‘43: internato nei lager in Germania, non fece mai più ritorno a casa, morendo il 2 maggio del ‘45. Saranno loro e altri 24 brianzoli a essere ricordati quest’anno sul territorio con la posa di 27 pietre d’inciampo, sampietrini con una piccola targa in ottone collocati in modo tale da sporgere dall’asfalto, con incisi sopra nome, anno di nascita, luogo di deportazione e data di morte. Le pietre d’inciampo sono un segno concreto per onorare la memoria di chi ha pagato con la vita la barbarie nazifascista: i sampietrini realizzati dall’artista tedesco Gunter Demnig sono stati consegnati ai Comuni martedì pomeriggio, durante la cerimonia con cui Provincia e Prefettura hanno assegnato le 18 medaglie d’onore concesse dal Presidente della Repubblica ad altrettanti brianzoli deportati nei lager. Saranno 20 le città e i paesi che tra sabato e lunedì, Giornata della Memoria, poseranno le pietre: oltre a Lissone, Biassono e Triuggio lo faranno Agrate, Besana, Bovisio e Brugherio, Cavenago, Cesano, Desio, Giussano e Lentate, Macherio, Meda, Monza e Ornago, Seregno, Seveso, Varedo e Verano.
Ma per tenere vivo il ricordo ci saranno anche mostre, incontri, spettacoli e concerti. Già da oggi a Meda, nella Sala civica Radio, si potrà visitare l’esposizione “Attivare la Memoria - Pietre d’inciampo e deportazione in Brianza“ curata da Fabio Lopez, presidente del Comitato per le Pietre d’Inciampo, e dalla Provincia. La mostra sarà allestita fino a lunedì, poi si sposterà nell’Auditorium di piazza Risorgimento a Seregno: racconta quanto avvenuto a ebrei, operai, oppositori e partigiani brianzoli, ma anche ai soldati del Regio Esercito che dopo l’armistizio rifiutarono di combattere accanto ai tedeschi. A Lissone sabato alle 21 in biblioteca si potrà assistere a “Un concerto per non dimenticare“, con lettura di Walter Colombo di brani tratti dal libro “Il fotografo di Auschwitz“, accompagnati da musiche eseguite da Filippo Ravasio al violoncello, Fiorenza Ronchi al pianoforte e Alyona Afonichkina al violino. Lo spettacolo sarà replicato domenica alle 16.30 a Vedano, nella Sala della Cultura di via Italia. Sempre sabato, a Triuggio, nella Rotonda di Tregasio, alle 10 apertura della mostra “Stelle senza cielo: bambine e bambini nella Shoah“, composta da pannelli illustrativi provenienti dal museo Yad Vashem di Gerusalemme, mentre lunedì alle 21 la baita degli alpini ospiterà la conferenza “Imi - La resistenza disarmata“, sugli internati militari italiani.
A Carate sabato alle 10.30 in Villa Cusani la mostra “Franz e Franziska - Non c’è amore più grande“, sulla vita dei contadini austriaci Jagerstatter, di fede cattolica, che si opposero al nazismo. A Muggiò domenica alle 16 al Teatro San Carlo lo spettacolo “Ceneri“ e lunedì alle 21 a Seregno, all’Auditorium, lo spettacolo “Bartali - Dalla parte giusta“. Sempre all’Auditorium, il 4 febbraio per gli studenti delle scuole medie e superiori del territorio andrà in scena lo spettacolo “Aquile randagie - Credere, disobbedire, resistere“ di Alex Cendron, sulla resistenza dei giovani scout.
F.L.