ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Desio, la tettoia delle polemiche infinite: la ditta se ne va, il Comune fa causa

L’azienda di Caivano aveva abbandonato i lavori di ristrutturazione all’ex Gavazzi, intascando i soldi. Non sarebbe la prima volta

La tettoia ex Gavazzi a Desio

La tettoia ex Gavazzi a Desio

Desio (Monza Brianza) – Il danno e la beffa. Di certo, un brutto pasticcio quello in cui è incappato il Comune di Desio relativamente ai lavori di riqualificazione della storica, decadente, tettoia ex Gavazzi di via Carducci.

È passato oltre un anno ormai, infatti, da quando gli interventi – che erano partiti dopo parecchi anni di attese e polemiche – si sono paralizzati. A causa della sparizione dell’azienda appaltatrice, che da un momento all’altro, nell’aprile scorso, ha disertato il cantiere, senza farsi più viva. Un imprevisto che ha costretto l’Amministrazione comunale a correre ai ripari. Negli ultimi giorni il direttore dei lavori ha concluso la redazione dello stato di consistenza delle opere eseguite, che ammontano a una cifra irrisoria di circa 15mila euro, rispetto ai 510mila euro di appalto assegnati. E ha scritto all’azienda, che ha sede a Caivano di Napoli e non è nuova a situazioni analoghe, inviando la richiesta di rimborso dell’anticipo pagato dal Comune sui lavori: circa 150mila euro. "In caso di mancato bonifico entro sette giorni provvederemo di diritto e senza ulteriori comunicazioni ad escutere la polizza emessa a titolo di garanzia dell’anticipazione", aveva scritto il Comune.

Anche in questo caso, l’azienda napoletana non si è fatta viva. Il Comune ha quindi avanzato ora la richiesta all’assicurazione garante di poter recuperare i suoi soldi. L’azienda napoletana non è nuova a finire nei guai: su di essa aveva acceso i riflettori, più di un anno fa, anche la Procura di Latina. In una indagine nella quale i due titolari dell’azienda sono accusati di falso e frode nelle pubbliche forniture per dei lavori sulla caldaia, l’impianto wifi e altre attrezzature di un istituto scolastico.

Lavori non realizzati o realizzati solo parzialmente. Nel frattempo, il Comune si è mosso per riappaltare i lavori. La seconda e la terza azienda si sono tirate indietro, mentre la quarta, con sede a Mariano Comense, ha accettato e prenderà a breve in mano il cantiere, per cercare di portare a termine i lavori. Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione del complesso industriale sorto nel 1869.