REDAZIONE MONZA BRIANZA

La strage del gamba de legn sotto il fuoco degli Alleati. La ricerca della ex preside

Bellusco, l’operazione di recupero della memoria a 80 anni dalla tragedia

La strage del gamba de legn sotto il fuoco degli Alleati. La ricerca della ex preside

Bellusco, l’operazione di recupero della memoria a 80 anni dalla tragedia

Un viaggio in tram della Monza-Bergamo fra Busnago e Bellusco si trasforma in tragedia. Il fuoco degli anglo-americani colpisce “el gamba de legn“, è una strage: 31 morti e più di 70 feriti. La morte arriva dal cielo. Le vittime anonime per decenni, adesso hanno un nome e un volto. A restituire identità e dignità a chi fu mitragliato dagli Alleati il 28 ottobre 1944 è stata l’ex preside Maria Teresa Vismara. Ad aiutarla, Fabio Colombo, è lui che ha raccolto le memorie dei busnaghesi, uno dei caduti abitava nel paesino vicino, altri due a Trezzo. Il risultato del lungo lavoro di ricerca è stato presentato in aula consiliare, a Bellusco, 80 anni dopo quell’orribile giorno. "È uno degli episodi più drammatici della nostra storia – dice il primo cittadino, Mauro Colombo (a sinistra nella foto con un volontario Avis) – poco conosciuto finora, ma, adesso, grazie a questo studio tutti potranno saperne di più". Fu per salvare i feriti che a Vimercate nacque l’Avis, "all’ospedale serviva sangue" e un gruppetto di pionieri si fece avanti gettando le basi di una delle esperienze di volontariato più preziose del territorio. Vita e morte si intrecciano nel conflitto "per cui anche una corsa in tram può trasformarsi in sentenza senza appello – ha raccontato l’autrice dello studio –, fu un periodo buio e di violenza". Emozione alla lettura dei nomi di chi se ne andò per sempre quel giorno, accompagnata dalle note della tromba che ha intonato il “Silenzio“. "Le ricerche, arricchite dai racconti tramandati, dalle indagini d’archivio e dalla documentazione sulla stampa dell’epoca, ci hanno permesso di ricostruire la storia di tutti, erano solo civili", ha aggiunto.

Per l’Amministrazione "un’importante operazione di recupero della memoria". Il 28 ottobre 1944 lasciò un segno indelebile, qui. La furia dei combattimenti, repressioni e atrocità, sembravano voler raggiungere ogni angolo d’Italia, "e per noi, il terrore cadde dal cielo, senza distinzione e senza pietà". In aula anche il sindaco di Vimercate, Francesco Cereda e Fausto Galbiati, presidente di Avis, "per sottolineare il legame tra quel fatto e la nascita del gruppo che prese forma in quel drammatico autunno di guerra". A farsi avanti furono i lavoratori del Linificio e Canipificio Nazionale, guidati dal primario di chirurgia Arrigo Miani e da un ispettore della fabbrica, Leone Elli.

Barbara Calderola