BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La sfida dei sindaci a Bruxelles. Raccolta firme in Europa per bloccare Pedemontana

La delegazione del Vimercatese e il comitato “Ferma ecomostro“ annunciano la petizione. Poi il dossier sarà consegnato alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

La sfida dei sindaci a Bruxelles. Raccolta firme in Europa per bloccare Pedemontana

La lotta contro Pedemontana sbarca a Bruxelles. Presto una petizione europea accenderà i riflettori sulla battaglia del Vimercatese anti Tratta D Breve. Nel mirino, le otto corsie, tre per senso di marcia più le due d’emergenza, che i Comuni respingono da quando l’iter dell’opera si è rimesso in marcia dopo anni di silenzio con questa novità. Gli amministratori del territorio hanno ripetuto tutte le ragioni del dissenso e ora si preparano a sottoporre alla presidente Ursula von der Leyen e alla Commissione il loro “no“. Tutto grazie all’aiuto del Comitato “Ferma ecomostro“ che ha accompagnato i sindaci in trasferta e che raccoglierà subito le firme. Battaglia sulla quale i Comuni hanno strappato l’impegno di diversi eurodeputati, "Brando Benifei (Pd), Maria Angela Danzì (M5S), Piernicola Pedicini (Verdi) e del gruppo di Azione ad approfondire seriamente la questione – spiega Mauro Colombo, primo cittadino di Bellusco –. Il nuovo tracciato non è una variante, ma un progetto diverso". È questa la tesi che potrebbe inceppare il moloc delle autorizzazioni e dei finanziamenti: il Cipe, ora Cipes, Comitato interministeriale per la programmazione economica, aveva dato il via libera al vecchio disegno e, secondo la fronda, il nuovo richiederebbe "di ricominciare tutto dall’inizio". Cioè, di fatto di cancellare l’autostrada. Stessa speranza e stessa strategia per i fondi chiesti dalla società a Bei, la Banca europea degli investimenti, alla quale si sono già rivolti nel merito ecologisti e gruppi che non vogliono l’infrastruttura. "Devasterebbe il territorio creando una cesura insanabile", sostengono i detrattori. Che hanno preparato un lungo dossier fra aziende agricole cancellate e Parco Pane sacrificato "alla causa della gomma senza nessun beneficio reale per i nodi del traffico che attanagliano la Brianza Est".

L’obiettivo è che la Commissione europea chieda un’indagine "per capire se c’è una alternativa". E per i Comuni è il potenziamento della Tangenziale Est, "neppure preso in considerazione". È questa la parola chiave attorno alla quale ruota tutta la partita. Anche per Danzì: "I sindaci sono venuti a Bruxelles con le fasce tricolore per cercare l’ascolto e il supporto che non hanno avuto in Italia. La loro richiesta di intervento dell’Europa è il segno del fallimento di tutte le politiche di programmazione, il simbolo della perdita di tempo e di soldi pubblici per il mancato coinvolgimento degli enti locali nelle decisioni di forte impatto sulle persone e sull’ambiente, come avverrebbe in questo caso".