ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Il Monza venduto al fondo Usa: "Ora servono investimenti. Vogliamo tornare in Serie A"

Fininvest ha ceduto la società biancorossa a Beckett Layne Ventures. L’era Berlusconi è terminata. Dopo la retrocessione, la città si stringe attorno al club: bisogna creare una vera comunità sportiva.

Fininvest ha ceduto la società biancorossa a Beckett Layne Ventures. L’era Berlusconi è terminata. Dopo la retrocessione, la città si stringe attorno al club: bisogna creare una vera comunità sportiva.

Fininvest ha ceduto la società biancorossa a Beckett Layne Ventures. L’era Berlusconi è terminata. Dopo la retrocessione, la città si stringe attorno al club: bisogna creare una vera comunità sportiva.

Dopo settimane di voci, ieri è arrivata l’ufficialità: l’Ac Monza passa di mano. Il club biancorosso non è più della famiglia Berlusconi. A rilevarlo è il fondo americano Beckett Layne Ventures, che acquisirà l’intero pacchetto azionario in due fasi: 80% subito, il restante 20% entro il luglio 2026. La proprietà Fininvest, che aveva investito 285 milioni per riportare il Monza in serie A, chiude il ciclo incassando 30 milioni e rimanendo, per ora, nel CdA. Ma a Monza, più che la finanza, conta il cuore. E il cuore biancorosso oggi batte tra gratitudine e speranze. Dopo l’amara retrocessione, il territorio si stringe intorno al club con fiducia. Egidio Longoni, vicesindaco e grande tifoso, è ottimista: "Forse è il momento giusto per nuovi investimenti e rilanciare subito l’obiettivo Serie A. Fininvest ha investito moltissimo, tra stadio, Monzello, squadra. Ora credo abbia valutato la soluzione migliore possibile. Il sindaco incontrerà presto la nuova dirigenza per consolidare la collaborazione con la città. Quello della Serie A è un sogno che vogliamo proseguire". Dello stesso tenore le parole di Martina Sassoli, consigliera regionale di Noi Moderati. "Che un fondo americano abbia scelto Monza è un segnale positivo - commenta -. Voglio ribadire il grazie a Silvio Berlusconi per il sogno che abbiamo realizzato e per aver portato il club a questo livello. Ora tocca ripartire: rafforzare la rosa, colmare i vuoti lasciati dalle partenze di Caldirola, Pereira e Vignato, e riorganizzare la dirigenza, a partire dal direttore sportivo". La consigliera insiste sul legame con la città: "Serve un patto sportivo tra l’Ac Monza e le società amatoriali. Agevolazioni per bambini e famiglie allo stadio, creare una vera comunità sportiva attorno alla squadra. Continuare sulla linea di Berlusconi e Galliani di radicamento nel territorio". Su questo solco anche la riflessione dell’avvocato Raffaele Della Valle, tra i più noti tifosi monzesi. "Perché non legare calcio e cultura? - si chiede -. Chi va allo stadio potrebbe accedere con sconti al museo dei Longobardi o alla Villa Reale. Bisogna connettere stadio e città. La retrocessione è arrivata male - conclude con una punta di amarezza -, soprattutto per il modo con cui è avvenuta, annunciandola già a inizio stagione, senza protezione per la squadra e rispetto per i tifosi. Bisogna tornare all’entusiasmo di Silvio Berlusconi".