
di Fabio Luongo
Le opere della prima street artist donna afghana, che con grande poesia ritrae e racconta un universo femminile forte in un mondo in cui a predominare e a dettare legge sono i maschi. Una mostra unica e originale, alla quale si affiancheranno due incontri per discutere della situazione attuale in Afghanistan e dell’accoglienza dei profughi di quel Paese in Brianza, assieme a un ex componente del parlamento afghano costretto a fuggire dopo il ritorno al potere dei talebani, a medici operanti sul campo e a chi si occupa quotidianamente di gestire sul nostro territorio le persone che arrivano qui dopo essere scappate dal giogo oscurantista.
È quanto proporrà l’iniziativa dal titolo “Afghanistan - La guerra, le promesse di libertà, diritti, e poi...“, organizzata negli spazi della biblioteca civica dal Gruppo Monza e Brianza di Emergency e dalla sezione veranese dell’Anpi in collaborazione col Comune. L’evento si comporrà di una mostra fotografica in cui si potranno scoprire le bellissime opere della graffitista e street artist afghana Shamsia Hassani: l’esposizione verrà inaugurata oggi e si potrà visitare fino a sabato 22, tutti i giorni negli orari di apertura della biblioteca. Shamsia è la prima graffitista afghana donna: docente all’università di Kabul, formatasi alla street art grazie un writer inglese, utilizza bombolette spray e stencil sui muri delle case, lungo le strade della capitale, per veicolare messaggi forti con un linguaggio poetico. Con l’immediatezza visiva e la rapidita esecutiva di queste tecniche artistiche, Shamsia si fa portavoce del pensiero, delle speranze e della condizione delle donne nella società, dà un volto e una voce ai loro diritti, ne racconta la forza, l’orgoglio e la tenacia. Accanto alla mostra, domani alle 16 si terrà un incontro con Maria Quattrociocchi, cardiologa infantile e medica di Emergency, e con Sara Viganò del Consorzio Comunità Brianza: discuteranno dell’accoglienza dei profughi afghani sul territorio brianzolo.
Sabato 22 alla stessa ora si parlerà invece delle attuali condizioni dell’Afghanistan e del suo popolo insieme a Manuela Valenti, responsabile della pediatric division di Emergency, e a Mir Ahmed Joyenda, studioso e attivista afghano, che ha ricoperto ruoli di spicco tra il 2001 e il 2021 come parlamentare della Wolesi Jirga della provincia di Kabul, direttore della Fccs-Foundation for culture and civil society e vice-direttore della Afghanistan Research and Evaluation Unit.
Quando i talebani hanno ripreso il controllo del suo Paese, Joyenda è stato costretto a lasciare l’Afghanistan, scappando prima in Pakistan e poi, da lì, in Italia. L’ingresso a tutti gli eventi è libero.