
Il Tribunale ha dato di nuovo ragione agli ex lavoratori della Gianetti Ruote: non potevano essere licenziati in quel modo, con un avviso sul sito aziendale, senza rispettare i tempi fissati dalla legge. Come, invece, avvenne nel luglio del 2021, al termine di un turno di lavoro straordinario del sabato mattina. Ieri la sentenza che impone all’azienda, oggi Gianetti Fad Wheels con sede operativa a Carpenedolo in provincia di Brescia un risarcimento di 280mila euro per 65 dei 152 ex dipendenti che avevano subìto quel trattamento, ovvero per gli iscritti al sindacato Uilm che avevano avviato questa causa nei confronti dell’azienda.
"La legge dice che in caso di licenziamento ci sono 75 giorni di tempo per discutere la vertenza. Tempo in cui i lavoratori continuano a lavorare", spiega una nota della Uilm a commeento della sentenza. Uilm Metalmeccanici Lombardia aveva impugnato la decisione unilaterale dell’azienda e ieri il Tribunale ha stabilito che Gianetti Ruote dovrà pagare 280mila euro ai dipendenti a cui ha impedito di entrare in fabbrica e ai quali ha imputato il periodo di contrattazione come ferie.
Il Tribunale ha stabilito inoltre che la stessa disciplina si applichi anche a 4 lavoratori iscritti Uilm, che si erano licenziati nel periodo previsto dalla legge per la vertenza. "Siamo al settimo cielo – sottolinea Giuseppe Cotrone, funzionario della Uilm – perché finalmente si sta facendo giustizia verso dei lavoratori che sono stati licenziati in maniera assurda. L’impegno di tutta la Uilm nell’opporsi a questa ingiustizia è stato premiato". Gianetti Ruote, lo scorso mese di ottobre, aveva perso anche un’altra causa, quando la Corte d’appello aveva stabilito la condotta antisindacale dell’azienda. In questo anno e mezzo i lavoratori sono stati in parte ricollocati a tempo indeterminato e in parte a tempo determinato, sia tramite iniziative private sia con il supporto dell’agenzia Afol in un progetto finanziato da Regione Lombardia, come ricorda il sindaco Roberto Crippa. "La giustizia italiana è lenta ma arriva – il commento del primo cittadino che fin dai primi giorni ha seguito la vicenda stando accanto ai lavoratori anche con i suoi colleghi dei paesi vicini –. Sono contento per questi lavoratori e per le loro famiglie che si vedono riconosciute le loro ragioni anche se nel frattempo la grande e storica fabbrica di Ceriano è chiusa e abbandonata. La proprietà non ha mai voluto imbastire un dialogo con l’amministrazione comunale né nelle settimane del presidio, in cui siamo sempre stati al fianco dei lavoratori, né dopo la chiusura, quando abbiamo cercato tramite i legali di aprire un confronto sulla destinazione dell’area".
La questione Gianetti è stata seguita dalla Commissione Lavoro in Comune, dove sono stati valutati i risultati delle politiche di ricollocamento di Afol finanziate da Regione Lombardia. "Quanto stabilito oggi dal Tribunale è un grandissimo risultato – le parole del segretario Generale Uilm Lombardia, Vittorio Sarti – perché innanzitutto restituisce la dignità ai lavoratori e alle lavoratrici della Gianetti Ruote e alle loro famiglie e ridà dignità anche alle ragioni del sindacato che ormai da due anni combatte per rivendicare i diritti di queste persone".