
Fabio Mondini. rappresentante dell’Aspi l’associazione sommellerie professionale unica realtà italiana riconosciuta a livello internazionale
"Senza il vino non c’è festa e, soprattutto, è un Capodanno triste. Per iniziare il 2025 nel migliore dei modi, tuttavia, non bisogna esagerare col bere". Il consiglio arriva da Fabio Mondini, miglior professionista d’Italia nel 2016, titolare di un ristorante a Misinto e responsabile della formazione dei ragazzi degli istituti alberghieri per l’Aspi (Associazione sommellerie professionale italiana), unica realtà della nostra penisola riconosciuta dall’Asi (Association de la sommellerie internationale). Mondini sottolinea: "Il brindisi per salutare l’anno nuovo è rigorosamente con una bollicina metodo classico. Chi vuole fare un figurone punta sullo Champagne, ma credo che anche i nostri Trento doc, Franciacorta, Alta Langa e Oltrepò Pavese facciano la loro bella figura. Mi rendo conto che il metodo classico non piace a tutti. A quel punto si faccia pure un’eccezione anche con il Prosecco, ma assolutamente si brinda con una bollicina, non col vino fermo". Brindare, naturalmente, non significa eccedere.
"Da sempre – afferma Mondini – sottolineo l’importanza di bere il vino responsabilmente. Niente eccessi, dunque, soprattutto ora pensando anche a un Codice della Strada diventato più rigido per prevenire le tragedie. Il consiglio, se si è bevuto tanto, è quello di aspettare tre ore prima di mettersi al volante. Ci vuole tempo per smaltire l’alcol. Se si trascorre la serata di San Silvestro fuori casa, meglio pensare di avere al volante qualcuno che non beve. Attenzione, poi, anche alla velocità di assunzione dell’alcol: anche questa, oltre alla quantità, può determinare lo stato di ubriachezza. Bere piano è dunque più salutare e, oltretutto, ci permette di apprezzare di più i nostri vini". La scelta per la serata è davvero difficoltosa. "I piatti della tradizione sono tanti, i nostri vini italiani sono ancora più numerosi – racconta Mondini –, quindi c’è la possibilità di sbizzarrirsi e divertirsi. Per l’ultima serata dell’anno, trascorsa tra le mura domestiche, suggerisco di bere il vino che piace di più. Sarà comunque una gioia. Chi vuole abbinare correttamente il vino al cibo, invece, pensi a un bianco (un Pinot bianco, un Vermentino, una Falanghina, un Soave) o a un rosato (un Bardolino, un rosato del Garda, un Gaglioppo) per i piatti di pesce. Col salmone affumicato bene il Gewurztraminer, il Moscato giallo secco. Ostriche e Champagne per chi vuole una serata speciale. Arrivando al cotechino con le lenticchie, siamo di fronte a una scelta: ormai si va sulle bollicine, ma chi preferisce rispettare la tradizione si può affidare al Lambrusco".
Un consiglio, naturalmente, anche per bere nel modo migliore: "Apprezziamo meglio le caratteristiche dei vini – spiega Mondini – se li serviamo alla temperatura adeguata. Un bianco semplice tra gli 8 e i 10 gradi, uno più impegnativo tra i 12 e i 14, così come il rosato. Un rosso giovane sui 14-16 gradi, un rosso strutturato va tra i 16 e i 18 gradi. Il vino per il brindisi? Va bene il frigorifero, ma con le temperature che si registrano in questi giorni, possiamo lasciarlo anche fuori dall’abitazione". Ma come si brinda? "Ovviamente con giudizio: una bottiglia a casa dev’essere sufficiente per 8-10 persone. Non trasformiamo il momento di festa in un inizio anno da incubo, con instossicazioni etiliche e patenti ritirate".
G.Gal.