"Chissà come sarà fatta questa serie A!". Non sta più nella pelle Giuseppe Ghezzi. Falegname in pensione, classe ‘62, presidente di uno degli storici gruppi di tifosi biancorossi, il Club Amici del Monza. La promozione nella massima serie è l’evento che mai avrebbe immaginato fino a pochi anni fa. Il Club Amici del Monza se n’è già accorto: "Eravamo 50-60 iscritti. Ora siamo 450! Siamo esplosi, ed è bello così. Anche se dal punto di vista organizzativo non è facile, ma ci stiamo attrezzando per fare più trasferte possibili".
Ghezzi è attualmente in vacanza in Sardegna, ma ha già prenotato il volo per il 13 agosto. "Alla prima contro il Torino non potevo mancare, ci mancherebbe. E poi …". E poi? "E poi torno allo stadio con mia moglie Antonella (insieme nella foto). Negli anni Settanta ci vedevamo tutte le partite al vecchio stadio Sada, poi anche lei si è un po’ raffreddata pur mantenendo il cuore biancorosso e adesso finalmente torniamo tutti e due allo stadio: sarà bellissimo. Anzi, credo che ci sposeremo". Come? "Siamo già sposati da più di trent’anni a dire il vero, abbiamo messo su famiglia, anzi mia figlia di 31 anni, più tecnologica di me, è corsa a prenotare i biglietti per la nuova tribuna Est… però al Sada avevo promesso ad Antonella che l’avrei sposata quando saremmo andati in serie A…. e adesso (sorride, ndr), mi tocca mettere in pratica la mia promessa, faremo una festa per celebrare questo momento tanto atteso ora che in serie A ci siamo finalmente arrivati davvero".Aspettative? "Stiamo facendo una bella squadra, se poi arriva Icardi sarà la ciliegina, a patto che abbia voglia di riscattarsi… spero però che terremo anche Gytkjaer: il danese, con tutti i suoi limiti, è simbolo della Brianza operaia che sgobba sempre e dà tutto, se siamo andati in A lo dobbiamo anche ai suoi 5 gol ai playoff, è giusto che si goda la festa".
Pronti? "Abbiamo già fatto lo striscione nuovo per il Centro coordinamento Monza Club, saremo pronti a palla… Non so dove arriveremo, ma ho fatto una piccola scommessa... per scaramanzia non dirò nulla".
Da.Cr.