Si narra che Sant’Elena – madre dell’Imperatore Costantino – intraprese un viaggio in Terra Santa alla ricerca di una reliquia della Croce di Cristo. E di reliquie, vale a dire i chiodi della Croce con cui Gesù fu crocifisso, ne trovò ben tre. Solo che, nel viaggio di ritorno, uno lo dovette lanciare in mare per placare una tempesta, uno venne “fuso“ nel morso per il cavallo del figlio e l’altro sarebbe stato inserito in un elmo destinato all’Imperatore. Passati i secoli, oggi quest’ultimo chiodo sarebbe l’unico rimasto dei tre, dato che sarebbe il cerchio all’interno della Corona che da allora si chiamò Ferrea. E fa nulla se studi recenti hanno dimostrato che non è di ferro ma d’argento, fatto sta che da allora la Corona Ferrea è stata usata per incoronare re e imperatori ed è stata al centro degli appetiti dei potenti del Mondo. L’unico momento in cui esce dal suo tabernacolo e viene esposta pubblicamente è in occasione della celebrazione del Sacro Chiodo, la terza domenica di settembre. Succede dal 1576, anno in cui Carlo Borromeo portò in processione la reliquia per le strade di una Milano flagellata dalla peste. E da allora accade anche a Monza, quando un’analoga processione percorre un breve itinerario nel centro storico scortata dagli Alabardieri, il corpo armato personale dell’arciprete di Monza, unico prelato ad averne il diritto a una scorta armata assieme al Pontefice. E dai Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme in abito scuro, tocco e guanti bianchi, mantello candido e in rilievo la croce cremisi mentre per le dame è previsto un mantello scuro con velo e guanti.
E non è un caso se domenica alla processione, partita dalla Chiesa di San Pietro Martire e diretta in Duomo, ha deciso di presenziare il nuovo arciprete di Monza, monsignor Marino Mosconi. Dopo aver preso possesso dell’incarico lo scorso 6 settembre e in attesa dell’ingresso ufficiale in Duomoil 20 ottobre alla presenza dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, il nuovo arciprete ha indossato i paramenti sacri della sua nuova carica, ed è salito sul baldacchino processionario. Milanese di formazione ma destinato a diventare punto di riferimento per Monza, monsignor Mosconi ha fatto così la sua prima uscita in Duomo. "Un giorno davvero speciale per la Chiesa che è a Monza" ha commentato.