La pasta dell’ingegnere Dalla meccanica alla farina: la doppia vita di Stefano

A 50 anni Agrati ha preso coraggio e ha aperto “La Pasteria“, dal mattarello alla tavola. La scelta: abbinare la professione all’attività artigianale, che offre sempre più soddisfazioni.

La pasta dell’ingegnere  Dalla meccanica alla farina:  la doppia vita di Stefano

La pasta dell’ingegnere Dalla meccanica alla farina: la doppia vita di Stefano

di Gualfrido Galimberti

Nella sua vita professionale si è fatto apprezzare come ingegnere meccanico. Stefano Agrati, tuttavia, da alcuni mesi a questa parte ha rivelato un talento un più: è bravo a cucinare. Molti lo stanno infatti conoscendo per la sua nuova attività, “La Pasteria“, situata nel pieno cuore di Besana in Brianza e in grado di richiamare un numero crescente di clienti e di curiosi che provengono anche dai territorio limitrofi.

Con una singolarità: nessuna delle due professioni sta escludendo l’altra. Alle 7 del mattino inizia a preparare la pasta fresca e, nel pomeriggio, si dedica alla sua storica attività di ingegnere avendo decideso di non accantonare quella solida preparazione maturata tra i banchi del Politecnico ed esperienze all’estero. "Ho aperto La Pasteria – racconta l’imprenditore, residente nella vicina Casatenovo – perché mi è sempre piaciuto cucinare. L’ho sempre fatto da ragazzo, anche durante gli anni da studente. Era giusto dare una mano in casa, avevo anche frequentato corsi. Mi piace cucinare? Più corretto dire che mi piace far mangiare gli altri. Quindi questa idea per me è perfetta". Inaugurazione avvenuta nel mese di novembre, ma tutt’altro che improvvisata. "Un’idea che mi frullava nella testa da molto tempo – confessa l’ingegnere –. Arrivato a 50 anni mi sono detto: ora o mai più. A dare la spinta decisiva è stato il periodo dell’emergenza Covid. Lì, anche a causa della chiusura forzata dell’azienda per alcune settimane, ho avuto la possibilità di concentrarmi su questo progetto". Il risultato stupisce: "Doveva essere una bottega con la possibilità di consumare la pasta sul posto – racconta il brianzolo –. Del resto non tutti quelli che acquistano la pasta sanno poi esattamente come prepararla. Qui, mangiandola, un’idea la trovano di sicuro. È tuttavia vero che la parte della ristorazione ha preso sempre più spazio, ed è pertanto difficile dire oggi se prevale l’attività artigianale di bottega o quella di pasta servita ai tavoli". Il menu è semplice, comprende cinque paste fisse più due del giorno alla lavagna. Pasta di ogni tipo, forma, dimensione. Anche con qualsiasi ingrediente. "Privilegiamo la stagionalità – spiega il titolare – ma ci piace spaziare con la fantasia. Anche assecondando le richieste della clientela. Siamo aperti a tutto. Anzi, anche trasparenti: perché ognuno dalle vetrate può vedere tranquillamente come lavoriamo. Un po’ più impegnativo per il personale ma, di certo, più stimolante per chi viene qui. Ho voluto un ambiente semplice, perché tutti qui devono sentirsi come a casa. Anche il frigorifero in vista non è dovuto al caso. La qualità della pasta, tuttavia, viene prima di tutto. Con questa anche la nostra passione: deve trasparire, stiamo facendo una cosa che a noi piace molto, dobbiamo trasmettere emozioni".

Il risultato, finora, è stato raggiunto. Dopo la curiosità iniziale sono molti i clienti che ritornano qui per gustare un piatto di pasta o per portarla a casa, talvolta anche per scoprire ricette nuove. Tanti hanno apprezzato anche il box con tutti gli ingredienti per prepararla in coppia a San Valentino. Il passaparola sta facendo la differenza: la pasta dell’ingegnere ha conquistato tutti.