ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

La passione dei pendolari : "Per noi sarà una via Crucis. Faremo viaggi da incubo"

Le preoccupazioni di Alberto Viganò, referente degli utenti che si muovono sulla tratta S7: "Già oggi soffriamo ritardi e cancellazioni, la sospensione del servizio peggiorerà tutto".

Le preoccupazioni di Alberto Viganò, referente degli utenti che si muovono sulla tratta S7: "Già oggi soffriamo ritardi e cancellazioni, la sospensione del servizio peggiorerà tutto".

Le preoccupazioni di Alberto Viganò, referente degli utenti che si muovono sulla tratta S7: "Già oggi soffriamo ritardi e cancellazioni, la sospensione del servizio peggiorerà tutto".

Per un besanese, il Besanino è un pezzo della storia di paese, e anche di quella personale. Un mezzo di locomozione legato spesso a ricordi d’infanzia e adolescenza, quando rappresenta, con una certa carica di romanticismo, l’unica concreta porta d’accesso alle città lombarde. Oggi in tempi moderni di continui, necessari, spostamenti e di intenso traffico veicolare, è anche però motivo di grandi disagi e insoddisfazione, tra tempi di percorrenza già di loro molto lunghi, ritardi e cancellazioni costanti. "Dopo tre mesi di fermo durante l’estate, per lavori che erano necessari, continuano però a succedere guasti tecnici su più tratte che determinano ritardi e problemi – fa presente Alberto Viganò, referente del Comitato pendolari del Besanino –. Ci chiediamo come sia possibile. Già dobbiamo fare i conti con tempi di percorrenza che oggettivamente sono lunghi e sono pure aumentati negli ultimi anni. Prima da Besana a Milano si era sotto l’ora di tragitto – prosegue –, ora si è sopra di qualche minuto. Bisogna pensare a qualche soluzione per intervenire, provando ad esempio a elettrificare la linea, oppure ottimizzando i punti di sosta e togliendo alcune fermate poco frequentate. Penso ad esempio a Calò o Buttafava". La prospettiva, poi, di un’interruzione per un anno della linea per i lavori di Pedemontana, spaventa ancora di più. "Un anno è tanto – osserva Viganò –. In estate abbiamo visto che il servizio di navette sostitutive è stato problematico. Le navette, dovendo garantire le stesse fermate del treno, ci stanno di più perché inevitabilmente sono soggette agli ingorghi stradali. Questo ha determinato ad esempio che tantissimi besanesi siano diventati pendolari di Arosio, Arcore o Seregno per ovviare al problema". "A settembre 2026 poi, a differenza della scorsa estate, ci sarà da fare fronte anche a tutto il carico, enorme, di studenti – continua –, per cui non basterà una navetta da 50 posti a sostituire i carichi del treno negli orari di punta. Non dimentichiamoci che Besana, Oggiono, Lecco, per non dire Monza, sono centri di tante scuole superiori, e poi naturalmente c’è Milano per gli universitari. Se in estate servivano 20 navette ora ne serviranno almeno 30, in proporzione".

Da qui la riflessione su quanto sia importante agire sulla viabilità: "Sarà fondamentale l’intervento dei sindaci. I primi cittadini non devono arrivare con la piena a pensare a soluzioni d’emergenza, ma valutare già prima soluzioni viabilistiche che possano agevolare la percorrenza in strada delle navette. Bisogna valutare la possibilità di dare priorità di transito al pullman sostituivi, magari anche con l’intervento dei vigili urbani". Da passeggero ferroviario, Viganò sa bene quanto la puntualità sia la prima preoccupazione di chi viaggia in treno: "Il pendolare vuole arrivare in orario. Bisogna pensare a percorsi il più lineari possibili".

A.S.