DARIO CRIPPA
Cronaca

La pancia dei tifosi. Il Monza resta in A: un sogno, ma adesso?: "Obiettivo zero debiti"

Una stagione soddisfacente nonostante un finale sotto le aspettative. E sul futuro resta l’incognita del cambio di proprietà del club. "Dopo la morte di Berlusconi bisogna investire sul settore giovanile".

La pancia dei tifosi. Il Monza resta in A: un sogno, ma adesso?: "Obiettivo zero debiti"

La pancia dei tifosi. Il Monza resta in A: un sogno, ma adesso?: "Obiettivo zero debiti"

Una salvezza conquistata con rande anticipo, un finale di campionato un po’ balneare (3 punti nelle ultime 9 partite), tanti addii prossimi venturi e un occhio preoccupato al futuro. Il secondo campionato di calcio in Serie A per il Monza, il primo post-Berlusconi, si chiude così. Fausto Marchetti, leader della curva, ragiona da tifoso e da imprenditore (è entrambe le cose). "Dopo la morte di Silvio Berlusconi e le voci di una cessione societaria, ripetersi in Serie A era tutt’altro che scontato ed esserci riusciti, anche grazie a un mercato di riparazione molto razionale, è stato importante. Il finale un po’ sottotono è dovuto probabilmente anche alle voci di cessione di giocatori o dello stesso allenatore che hanno fatto perdere un po’ di smalto". Qualcuno è sembrato deluso... "Le pretese di qualche nuovo tifoso dell’era Fininvest" probabilmente giustificano qualche mugugno, "ma l’importante era raggiungere una salvezza dignitosa". E adesso? "Staremo a vedere cosa succederà, ci sono i presupposti per fare un buon calcio in Brianza senza fare troppi debiti". Modelli come l’Atalanta (fresca vincitrice in Europa League) erano quelli cui guardava Galliani, ma "da quando è venuto a mancare Berlusconi quel processo si è interrotto. Resta il fatto che investimenti economici importanti per raggiungere la Serie A sono stati fatti e una volta che non hai la necessità in una piazza come la nostra di raggiungere determinati risultati sportivi, si può lavorare senza pressioni, bisogna capire quale sarà la volontà di Fininvest, ma Galliani deve rimanere una garanzia da questo punto di vista". Giuseppe Ghezzi, degli Amici del Monza, uno dei club storici, è ottimista: "Abbiamo ottenuto la salvezza in tempi più che ragionevoli che ci hanno consentito di tirare un po’ il fiato e non possiamo che essere stra-felici di essere per il terzo anno di fila dove Silvio Berlusconi ci aveva portato... insomma, potremo dire ancora una volta “Mai retrocessi in Serie B". Poteva finire meglio? "Palladino non è riuscito a tenere tutti sul pezzo, abbiamo ragazzi che sono spariti come Vignato mentre secondo me dovremmo puntare di più sui giovani. In fondo, nella storia del Monza, sono stati sempre loro a tenerci a galla. Qualcuno dei vecchi aveva la pancia piena. Sono contento che almeno all’ultima abbia esordito Ferraris, credo che sia dai tempi di Pessina che non mandiamo un giocatore in prima squadra dalle giovanili, ma il nostro futuro è lì!".

Un pensiero al futuro: "Attendiamo di sapere cosa ne sarà della proprietà. A Palladino dobbiamo fare un monumento, anche se ultimamente si è innervosito un po’ troppo anche quando gli si muovevano critiche costruttive: quando ha parlato di alzare l’asticella o di chiudere a quota 100 punti in due anni non gli è andata bene, niente Europa e si chiude a 97 punti, una posizione di classifica in meno rispetto a un anno fa. Per fortuna il prossimo anno la società non è obbligata a svendere al primo offerente, speriamo… comunque per il giorno dell’anniversario della sua morte passerò a portare un fiore davanti alla casa di Silvio: senza di lui non saremmo qui". Silvano Silva è presidente del Monza Club Alta Brianza, fra gli zoccoli duri della tifoseria organizzata con quasi 200 iscritti in mezza Italia e la nuova sede a Carate Brianza: "Un anno positivo anche come tifoseria, non c’è stato il calo di entusiasmo temuto, siamo riusciti ad avere una rappresentanza di tifosi in tutte le trasferte, anche in quelle più lontane come Lecce, Napoli o Salerno. Sul campionato è andata in modo molto positivo, non è vero che abbiamo staccato la spina negli ultimi mesi, il calendario non ci ha favoriti. L’obiettivo era salvarsi ed è stato raggiunto". Voto finale? "Sette e mezzo, ora vediamo cosa succederà. E c’è un pensiero che mi piace: il prossimo anno torna il Como, avremo di nuovo il nostro derby, coi nostri rivali storici. E speriamo che arrivi in A anche la Cremonese di Stroppa, l’allenatore che ci aveva portati in massima serie, sarebbe bello ritrovarlo". Gigi Tieri, del Monza Club San Fruttuoso, è fra i più critici: "Nel suo biennio il mister ha centrato due volte l’obiettivo prefissato e gliene saremo sempre grati". Però, "forse quest’anno, con la salvezza conquistata molto in anticipo, noi abbonati ci saremmo aspettati un gioco più spumeggiante anche perdendo ma uscendo dallo stadio felici di aver visto una partita combattuta: e invece troppe volte nelle ultime giornate, come diceva Sandra Mondaini, siamo usciti pensando: “uffa che barba uffa che noia”. Diciamo che questo ha un po’ raffreddato gli animi... Il prossimo anno la vedo combattutissima per non retrocedere...".