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La palestra dell’amicizia. Un selfie nella vita reale per scoprire i propri talenti

InNovamenti è una rete di sette associazioni che insieme a scuole e comitati genitori porta avanti iniziative di aggregazione e laboratori con cui salvare i ragazzi difficili.

La palestra dell’amicizia. Un selfie nella vita reale per scoprire i propri talenti

Occasioni per aggregarsi e fare amicizia, laboratori per le scuole, sperimentazione di arte, fotografia, avviamento ad atletica, basket e danza. Tutto questo è “InNovamenti“, il pacchetto di progetti della Fondazione Rossi di Nova Milanese che da un anno e mezzo ha aggregato intorno a sé 7 associazioni, oltre al Comune di Nova, due istituti comprensivi e comitati genitori, per una serie di proposte dedicate a un migliaio di ragazzi in povertà educativa, sia italiani sia stranieri, dai 9 ai 17 anni, dando loro stimoli di qualità per crescere. Il progetto ha ricevuto un contributo di 128mila euro, a fronte di una spesa prevista di 160mia euro, cifra che verrà raggiunta con l’aiuto dei partner.

"Offriamo ai ragazzi numerose proposte – racconta Arabella Ambiveri, coordinatrice dell’Associazione SpazioVita Aps e membro dello staff organizzativo di InNovamenti – fra mostre sperimentali e visione ragionata delle serie Tv più popolari fra gli adolescenti, per riflettere con loro sui comportamenti dei personaggi. Interessante è stata l’uscita alla “Selfie room“ dove i ragazzi sono maestri. Trovano travestimenti e ambienti adatti ai selfie, il loro mondo. È stata occasione per parlare con loro di educazione digitale e di uso responsabile di internet. I ragazzi hanno la percezione che sia il mondo virtuale a dare significato al mondo reale, invece bisogna spiegare loro che è il contrario. Non hanno la percezione di responsabilità: sembra che dietro il video non ci sia nessuno, credono di essere soli o al massimo che il messaggio arrivi esclusivamente alla ristretta cerchia di amici. La difficoltà è far capire che un messaggio postato su Internet appartiene alla rete e può arrivare a chiunque. Insomma grandi smanettoni inconsapevoli". Povertà economica si traduce molto spesso in povertà educativa con paradossi e contraddizioni: i ragazzi hanno l’ultimo modello di Iphone che polarizza la loro attenzione lungo tutta la giornata e non hanno mai praticato uno sport e si sentono goffi, impacciati e imbarazzati nel loro corpo. Ecco allora che il progetto InNovamenti propone loro attività manipoltive con creta e argilla, oppure avviamento all’atletica, al basket e alla danza hip hop: "Ma facciamo fatica a convincerli a provare un’attività. All’inizio sono diffidenti, non hanno mai lavorato la creta, la vedono come sabbia e quindi li invitiamo a sentirne la consistenza una volta aggiunta l’acqua". Non frequentano cinema né teatri che saranno oggetto delle prossime proposte. Anche l’avviamento a sport e danza risulta difficile: hanno un’immagine rigida e imbarazzata di sé e del proprio corpo, faticano a portare un pallone a canestro e ancora di più a muoversi a ritmo di musica.

"Alla fine – racconta soddisfatta Arabella – i ragazzi si lasciano coinvolgere e diventano parte attiva, soprattutto se vengono aiutati a sentirsi a proprio agio. Anche nei laboratori, non siamo noi a dare soluzioni, ma si confrontano e cercano risposte tra pari". Il progetto coinvolge anche il Circolo Arci, l’Associazione Felicita Merati, il Corpo Musicale Santa Cecilia, il Centro Musica insieme, Impronte Aps, Libera accademia di pittura Viviani e SpazioVita. "Abbiamo impiegato almeno tre mesi per promuovere i primi contatti fra tutti i partner – racconta Arabella –, ma alla fine la rete di contatti si è creata. Nulla sarà più come prima, vedremo l’evoluzione del progetto".

C.B.