
La maxi operazione. Ruspe pronte a scavare ottantamila tonnellate di terreni contaminati
Sono 44mila i metri cubi di terreno che verranno sbancati. Otto le aree interessate tra Meda, Cesano Maderno e Seveso da un’operazione che vale 16 milioni di euro. Le ruspe arriveranno a scavare fino a un metro e 20 centimetri in profondità rispetto al “piano campagna“. Lo faranno a non meno di 500 metri dalle prime case in linea d’aria. Il primo lotto delle bonifiche per l’arrivo dell’autostrada Pedemontana partirà da Meda: il cantiere durerà almeno sei mesi. Ben 7.300 metri cubi, ovvero oltre 13mila tonnellate di terreni contaminati da diossina saranno scavati e smaltiti in varie discariche. Il secondo intervento sarà a Seveso su una superficie di oltre 53mila metri quadrati e movimenterà un volume di 21mila metri cubi di terra. Poi toccherà a Cesano Maderno dove drovranno essere smaltiti 9mila metri cubi, oltre ad altre 11mila tonnellate di terra al confine con Seveso.
Si tratta di un’operazione che porterà allo scavo di 79.895 tonnellate di terreno contaminato, tra rifiuti inerti (per il 30%) e scarti non pericolosi (70%), su un’area geografica che si estende per 120.474 metri quadrati. Prima di iniziare gli scavi, che partiranno a fine settembre, saranno approntate tutte le aree di cantiere a cominciare dalla zona di Cesano Maderno che porteranno anche alla creazione di apposite corsie per i mezzi. Partono, così, i lavori per la bonifica dei terreni contaminati dalla diossina fuoriuscita dall’Icmesa dopo l’incidente del 10 luglio 1976 e sui quali passerà la maxi autostrada che per 35 chilometri attraverserà la Brianza. Il progetto esecutivo di bonifica dalla diossina e in particolare la sua realizzazione sarà supervisionato dal Wwf Lombardia.
"Tutti i sindaci della Tratta B2 ma anche i rappresentanti delle associazioni ambientaliste dei territori interessati – le parole della sindaca di Seveso, Alessia Borroni –, hanno dato una dimostrazione concreta della grande collaborazione e trasparenza verso i cittadini. Questi incontri hanno lo scopo di dimostrare l’attenzione e la sensibilità verso un intervento così delicato soprattutto in quelle aree che furono coinvolte dal disastro dell’Icmesa del 1976 di cui proprio oggi (ieri, ndr) , è il quarantottesimo anniversario". Inoltre, l’incontro ha visto la partecipazione anche del presidente del Wwf Lombardia, Gianni Del Pero. Ieri, in occasione della “giornata della memoria“ è stato firmato il Patto educativo di comunità al Centro visite del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, per eccellenza il luogo della memoria di quanto avvenne nel 1976.
Un progetto portato avanti da Legambiente Lombardia e finanziato da Cariplo in collaborazione con le associazioni ambientaliste di Meda e Seveso. Un patto educativo di comunità è un accordo stipulato da una comunità locale che si assume la responsabilità di diventare una comunità educante, cioè una comunità che educa. Una comunità che riscopre in generale il senso di appartenenza al proprio contesto di vita e in particolare condivide i principi fondanti la visione pedagogica, organizzativa e relazionale della scuola. Poi, in serata, l’appuntamento al Muro dell’Icmesa per una visita guidata ai luoghi sconvolti dalla nube di diossina e sui cui poi è stato creato il parco del Bosco delle Querce.