
La grande confisca L’ex re del Gruppo Viesse e un tesoro da 41 milioni
Due ville a Villasanta e Lesmo, quest’ultima di particolare pregio, con piscina, sauna e bagno turco. E poi un attico con super attico in provincia di Sassari, tre appartamenti, nove autorimesse, due capannoni industriali e due terreni distribuiti tra le province di Monza e della Brianza e Lecco. Beni per complessivi 41 milioni di euro confiscati dalle Fiamme gialle ad A.O. un imprenditore di Lesmo che era titolare del “Gruppo Viesse” di Usmate Velate, condannato, in via definitiva, per frode fiscale, indebite compensazioni ed omessi versamenti di Iva e ritenute. Il provvedimento è stato eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della guardia di finanza di Monza, su delega della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano e disposto con sentenza del Tribunale del capoluogo brianzolo e confermato dalla Corte di Appello meneghina.
L’ordine di confisca scaturisce da indagini effettuate dalle fiamme gialle monzesi, su delega della Procura di Monza, a carico di dieci società appartenenti al gruppo leader nella fornitura di servizi alle aziende. I finanzieri, nell’esaminare la contabilità aziendale delle società del gruppo, che aveva un fatturato di oltre 80 milioni di euro e 2.200 collaboratori in tutta Italia, hanno ricostruito un ingegnoso e insidioso meccanismo fraudolento adottato dalle imprese, che consentiva il sistematico omesso versamento sia delle imposte dovute all’Erario sia dei contributi a Inps e Inail: i debiti tributari e previdenziali maturati (50 milioni di euro) venivano puntualmente annullati illecitamente, ossia compensati con crediti Iva, volutamente “gonfiati” o addirittura risultati in molti casi del tutto inesistenti. L’imprenditore, fondatore del gruppo e regista nonché beneficiario dell’ingente frode che ha portato al fallimento del Gruppo, per cui era stato anche arrestato nel 2013, è poi stato condannato in via definitiva alla pena di 4 anni di reclusione. Dopo il passaggio in giudicato della sentenza l’aggiornamento della situazione patrimoniale, gli specialisti di Monza al comando del tenente colonnello Andrea Bello hanno eseguito il provvedimento di confisca per equivalente, fino alla concorrenza del profitto dei reati tributari contestati, di disponibilità finanziarie del condannato, nonché del suo patrimonio immobiliare.