BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La futura Cittadella dell’autismo. Sorgerà nell’ex fabbrica della mafia: "Ma servono oltre 5 milioni di euro"

Concorezzo, sopralluogo nell’area di via Primo Maggio con il Comitato per la gestione dei beni confiscati. Parte la caccia ai fondi necessari per finanziare l’opera. L’obiettivo è assicurare il “dopo di noi“.

Il sopralluogo di Aut Evolution:. al centro il sindaco di Concorezzo, Mauro Capitanio

Il sopralluogo di Aut Evolution:. al centro il sindaco di Concorezzo, Mauro Capitanio

Cittadella dell’autismo a caccia di fondi per raccogliere i 5,5 milioni necessari a vedere la luce. Sopralluogo nell’area di via Primo Maggio a Concorezzo di Erik Umberto Pretto, coordinatore del Comitato antimafia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati. Da qui ha preso il via il progetto che sarà portato avanti da Cascina San Vincenzo, l’associazione di famiglie che da più di 20 anni supporta i ragazzi sul territorio. Dalla presentazione del piano, a fine marzo, il gruppo e l’amministrazione hanno avviato un’intensa attività di partecipazione a bandi pubblici - regionali e ministeriali - e incontri istituzionali con l’obiettivo di concretizzare il sogno. Da qui la visita di qualche giorno fa, tra i temi affrontati con Pretto, il “Dopo di noi“ e lo sviluppo del Centro socio educativo, promosso in collaborazione con l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati.

"Aut Evolution prevede un lavoro importante e strutturale per la copertura del quadro economico e per tessere quella rete tra enti e associazioni in grado di promuovere e dare corpo a questo grande progetto - spiega il sindaco Mauro Capitanio -. Il polo sorgerà al posto della vecchia fabbrica confiscata alla criminalità organizzata". Nei 6.800 metri destinati alla causa sorgeranno il Cse, uno studentato, i laboratori per l’inserimento professionale, un bar-ristoro, spazi per lo sport senza barriere e un ambulatorio per la riabilitazione. Tutto tagliato su misura. Un polo d’eccellenza in Lombardia. L’obiettivo è stimolare la partecipazione e la cooperazione tra cittadini, imprese e organizzazioni del territorio.

La stima è che ogni anno 5mila persone potranno frequentare il ristoro, le attività culturali e le opportunità di sport inclusivo previste qui. Un’iniziativa di rigenerazione urbana a braccetto con quella sociale, parte dei servizi saranno all’interno del padiglione dell’Ecuador di Expo 2015, recuperato e ampliato. Verrà riutilizzato in un’ottica di economia circolare, ma sarà ristrutturata anche la cascina presente sull’area. I lavori dureranno tre anni. Alla fine la cittadella ospiterà circa 220 utenti fra bambini, giovani e adulti e 500 genitori. E ogni anno farà formazione per 240 fra insegnanti e operatori sociali. Al lavoro ci saranno 30 professionisti: educatori, psicologi, logopedisti e psicomotricisti oltre agli impiegati.