È stata inaugurata la nuova sede di Afol Monza Brianza in via Tre Venezie 63 e l’Osservatorio del Mercato del Lavoro e della Formazione ne ha apprfittato per diffondere un report. Dei cinque cantieri sui quali è impegnata, questo è il secondo che viene portato a conclusione, dopo quello del Palazzo del Lavoro di Monza terminato a dicembre 2023. Saranno avviati tra il secondo semestre del 2024 e il primo trimestre del 2025 gli altri tre cantieri dei Centri per l’Impiego di Seregno, di Vimercate e di Cesano Maderno. L’Osservatorio del Mercato del Lavoro e della Formazione di Afol e della Provincia di Monza e della Brianza già da tempo rappresenta una risorsa per raccogliere e analizzare i dati inerenti al mercato del lavoro locale.
Le stime attualmente disponibili per l’anno 2023 prospettano una crescita del PIL della provincia di Monza e della Brianza, che già nell’anno 2021 si era assestato su livelli superiori a quelli del 2019 e che negli anni 2022 e 2023 avrebbe fatto registrare una crescita di poco inferiore a quella regionale. Considerando globalmente l’arco temporale 2019-2023, la crescita del PIL provinciale risulterebbe più contenuta di quella lombarda (-0,90%) ma superiore a quella nazionale di 1,60 punti percentuali. Nel corso del 2023, il numero di imprese attive è aumentato di oltre 300 unità. Un incremento ha caratterizzato anche il numero delle imprese artigiane e il numero delle unità locali delle imprese attive nella provincia. In crescita il numero delle imprese e delle unità locali delle imprese attive nei macrosettori dei servizi (escluso il commercio) e delle costruzioni. È viceversa diminuito il numero di imprese e unità locali delle imprese attive nei macrosettori dell’industria, del commercio e dell’agricoltura ed estrazione di minerali. Tra il 2022 e il 2023, l’Istat ha certificato un notevole aumento dell’occupazione nella provincia di Monza Brianza.
Gli occupati sono cresciuti del 2,7%, con un incremento di 10.447 unità. A livello settoriale, l’occupazione ha mostrato una crescita disomogenea: il commercio (+3,2%) e gli “altri servizi“ (+10,2%) sono aumentati, mentre hanno registrato diminuzioni l’agricoltura (-71.5%), l’industria (-6%) e le costruzioni (-26,4%). La crescita occupazionale del 2023 è stata trainata principalmente dai settori del commercio e degli altri servizi, evidenziando una tendenza verso la terziarizzazione del mercato del lavoro. Al 31/12/2023, le imprese attive nella provincia con un grado di imprenditorialità straniera almeno maggioritario erano 8.073. La loro quota sul totale delle imprese attive provinciali era pari al 12,55%. Il numero delle imprese giovanili attive ammontava a 5.670 unità e rappresentava l’8,80% del totale. Tale quota risultava leggermente inferiore a quella rilevata nel 2022 e in linea con quella del 2021. Il numero delle imprese femminili attive ammontava a 12.344. In lieve crescita rispetto al 2022 (+0,1%). Le imprese artigiane erano 21.720. Di poco inferiore era il numero delle imprese artigiane attive.
Alla stessa data, le imprese artigiane rappresentavano il 29,78% delle imprese provinciali registrate e il 33,53% delle imprese provinciali attive. Le quote delle società di capitale e delle società di persone sul totale delle imprese artigiane era pari rispettivamente all’8,40% e al 16,63%. In termini macro-settoriali, la maggior resilienza è riconducibile alle costruzioni. I saldi del Commercio e dei Servizi sono i più alti di tutti (+3.674 unità), ma la resilienza (dopo l’agricoltura) è quella più bassa (+2%), segno che il settore presenta tassi di turn-over molto elevati. Infine, l’agricoltura, fortemente condizionata dalla stagionalità, presenta un andamento in sostanziale pareggio.