MARCO GALVANI
Cronaca

La cura del gol "Col Fantacalcio facciamo squadra contro la malattia"

Il campionato dei bambini in cura al Centro Maria Letizia Verga. In campo anche dottori, infermieri e gli addetti alla manutenzione.

La cura del gol "Col Fantacalcio facciamo squadra contro la malattia"

di Marco Galvani

La diagnosi della malattia, il ricovero di un mese e mezzo, altri sei mesi avanti e indietro dall’ospedale per la chemio. E la quotidianità dei bambini e dei ragazzi che rallenta, a volte fino quasi a fermarsi. Per loro, colpiti dalla leucemia, anche solo camminare può essere come scalare una montagna. Ma le cure di medici e infermieri e l’ostinazione dei sogni aiutano ad andare oltre. E a rendersi conto che in ospedale "anche un semplice gioco non è solo un “passatempo”, ma uno strumento che è parte integrante del sostegno psicologico e sociale dei pazienti, dei loro fratelli e delle loro famiglie", assicura Marco Spinelli, oncoematologo pediatra e responsabile dell’area psicosociale del Centro Maria Letizia Verga. Lì i “suoi“ ragazzi affrontano "un percorso impegnativo e noi cerchiamo di alleggerire il peso della malattia e delle cure". Sempre.

Anche, e soprattutto, in estate, "quando magari i nostri pazienti non hanno gli amici o i compagni di scuola che sono partiti per le vacanze". Così "le attività psicosociali ideate e sostenute dal Comitato Verga nelle degenze e nel day hospital del Centro e nel Residence Verga, anche grazie all’iniziativa e all’entusiasmo dei “Ragazzi del Verga”, il gruppo di adolescenti in cura, non si fermano". Anzi. E dall’idea di un adolescente che da pochi mesi ha fatto il trapianto di midollo ed è un grande appassionato di calcio, è nato il progetto del Fantacalcio. "Abbiamo creato la nostra Lega, ufficiale, che abbiamo chiamato Fantacalcio CMLV e siamo riusciti a fare 8 squadre formate da ragazzi in cura e guariti e dai diversi professionisti che a vario titolo si prendono cura di loro", racconta Spinelli. In campo c’è anche lui. La sua squadra si chiama Modestamente Leoni e "ovviamente vinceremo noi", ci scherza su. Ogni formazione è composta da tre persone, manager e fantallenatori. Ci sono tutti: pazienti, medici, infermieri, scienziati motori, musicoterapeuta, manutentore.

"Coinvolgere il personale è un ulteriore modo di fare squadra nella terapia e migliorare la qualità di vita durante la cura – spiega Spinelli –. Questo è particolarmente importante nell’età adolescenziale, dove cerchiamo di valorizzare l’immaginazione e i desideri dei ragazzi, perché siano protagonisti della loro età e possano esprimersi e vedere incoraggiata la loro partecipazione attiva e la loro capacità immaginativa e progettuale. Un gioco complesso, articolato e molto sentito come il Fantacalcio aiuta a entrare in relazione, creare legami, discutere e affrontare insieme difficoltà, frustrazioni e vittorie". Junior (i ragazzi) e senior (il personale) hanno formato dei terzetti, costituendo ognuno un team che partecipa al Fantacalcio: oltre ai Modestamente Leoni ci saranno i Dilettanti di Karius, Atletico mica tanto, AS promonte, AS Kiaffi, I bastoni tra le ruote, Kung Fu Pandev e UC diamoli. "Per scegliere i nomi delle squadre abbiamo giocato un po’ con i cognomi dei ragazzi, un po’ con battute e ironia". È la cura del sorriso. E la marcia in più della terapia ricreativa. Tanto che "abbiamo appena organizzato, in collaborazione con l’associazione OHANA e gli amici di Game Masters, diversi tavoli di gioco in contemporanea, sia in day hospital sia in degenza: pazienti, genitori e le famiglie ucraine ospiti del Residence si sono sfidati a vari giochi in scatola. Una giornata diversa dal solito". Prove di normalità Proprio come in famiglia.