La crociata dell’ex sindaco Mariani: "Mai fatto pressioni, rinuncio alla prescrizione"

Seregno, Giacinto Mariani è imputato di abuso d’ufficio nel secondo filone d’inchiesta: dopo l’assoluzione dalla corruzione vuole dimostrare la sua innocenza ancora con formula piena

Migration

Parola alla difesa dell’ex sindaco Edoardo Mazza al processo sulla presunta Seregnopoli dell’urbanistica. Mentre lo storico primo cittadino Giacinto Mariani (nella foto) annuncia, attraverso il suo avvocato, di volere rinunciare alla prescrizione del reato ormai arrivata se i giudici non dovessero accogliere la richiesta di assoluzione per abuso d’ufficio chiesta dalla stessa Procura.

Mariani è stato appena assolto dall’accusa di corruzione in un altro filone della stessa inchiesta che nel 2017 ha portato agli arresti e al commissariamento della Giunta Mazza di cui Mariani era vicesindaco. Per lui i pm Salvatore Bellomo e Michela Versini avevano chiesto 4 anni e mezzo di reclusione. "Ora crede in un’altra assoluzione con formula piena altrimenti, invece della prescrizione, preferisce una condanna, poi faremo ricorso in appello", sentenzia il suo avvocato, Massimiliano Redaelli. Una facoltà che spetta agli imputati: quando i fatti sono ormai così datati da non essere più perseguibili scatta la prescrizione, che non corrisponde però ad una dichiarazione di non colpevolezza. Come quella che chiedono gli avvocati Antonino De Benedetti e Lorenzo Bertacco, difensori di Edoardo Mazza, per cui la Procura ha chiesto la condanna a 5 anni. "Questo processo nasce dall’innamoramento verso una tesi accusatoria e non meritava neanche la richiesta di rinvio a giudizio, figuriamoci la carcerazione", sostiene l’avvocato De Benedetti.

Tesi rincarata dal collega: "Questo processo non si doveva neanche fare. Il vero dramma di questa vicenda è che parte con gli elicotteri sopra l’abitazione di Edoardo Mazza, poi gli arresti e lo scioglimento della Giunta per mafia, per un sindaco che viene descritto come il lasciapassare della ‘ndrangheta a Seregno – l’arringa dell’avvocato Bertacco –. Gli investigatori partono da una telefonata del 2015 in cui Mazza dice al costruttore Antonino Lugarà “ogni promessa è debito“ e vanno alla ricerca ossessiva di una risposta arrivando all’ipotesi del voto di scambio. Poi a distruggere le loro vite è arrivato un consulente tecnico della Procura insipiente ed Edoardo Mazza è diventato il feticcio del peggior amministratore". Il passo seguente, per il legale, è stato "un dibattimento lungo ed estenuante per una serie di errori tecnici" nonostante "abbiamo tre ordinanze che ribaltano l’accusa sul mercimonio e le illegittimità" e "l’ex assessore Ciafrone e l’ex segretario comunale Motolese sono già stati assolti".

Al processo "la pubblica accusa porta Grisafi (l’ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Seregno morto suicida nel 2015, ndr), che è stato denunciato dall’amministrazione comunale e l’allora assessore all’urbanistica Barbara Milani secondo cui la pratica andava troppo veloce, mentre invece si sono solo rispettati i termini". Si torna in aula a maggio con l’arringa della difesa di Antonino Lugarà.