La carica di 1.500 atleti nel Parco. Il diluvio non ferma la solidarietà

La nona edizione della Run For Life a Monza ha visto la partecipazione di 1.500 persone nonostante la pioggia. I fondi raccolti saranno destinati a Il Veliero, associazione che promuove l'inclusione di persone con disabilità. La ristrutturazione di Villa Valentina è in corso per diventare uno spazio di inclusione entro il 2025.

La pioggia non ha scoraggiato i partecipanti della nona edizione della Run For Life al Parco di Monza. Sono state 1.500 le persone che ieri mattina si sono presentate al nastro di partenza in viale Cavriga per percorrere i 5 o i 10 chilometri di gara non competitiva. I fondi raccolti grazie alle iscrizioni (l’anno scorso erano stati donare 10mila euro) saranno destinati a Il Veliero, associazione nata a Monza nel 2003 per volontà di un gruppo di genitori di ragazzi diversamente abili, con l’intento di organizzare e promuovere la costituzione di un laboratorio teatrale permanente e di una compagnia itinerante che oggi vede coinvolte 35 persone con disabilità. L’associazione è impegnata nella ristrutturazione di Villa Valentina, in via Spallanzani, per farla diventare uno spazio di inclusione. L’obiettivo è di riuscire ad avviare i lavori in primavera per terminare a Natale del 2025, ma la struttura potrà essere agibile per le prime attività già tra un anno. Da ultimo verranno terminati il giardino e gli spazi esterni. Il progetto prevede la ristrutturazione dell’immobile di proprietà del Comune offerto in concessione d’uso gratuito per diventare uno spazio aperto alla comunità e a disposizione delle realtà sociali attive a Monza e in Brianza.

"L’evento era previsto la settimana scorsa, ma c’è stata l’ordinanza di chiusura per vento del Parco – spiega l’organizzatrice della Run For Life, Beatrice Di Virgilio –. Siamo però riusciti a traghettarla a ieri ottenendo in tempo i relativi permessi grazie al lavoro di 200 persone dell’organizzazione e alla collaborazione di 80 studenti delle scuole monzesi Porta e Hensemberger impegnati nell’alternanza scuola lavoro che ci hanno aiutato a chiamare uno ad uno gli iscritti per comunicare lo spostamento di una settimana".

S.T.