
L’artista Afran e il direttore del Museo Scalvini Cristiano Plicato all’interno di Villa Tittoni a Desio
Le opere di una trentina di artisti provenienti da tutta Italia, ma anche dalla Svizzera, dall’Ungheria, dalla Cina e dall’Africa, per un confronto aperto tra visioni e culture diverse. Le creazioni di autori in qualche caso già protagonisti alla Biennale di Venezia, che spaziano dai dipinti alla street art, per avere l’occasione di gettare un occhio sugli sviluppi più attuali dell’arte contemporanea. È quanto permetterà di ammirare per 3 giorni la terza edizione della Biennale d’arte organizzata dal Museo Giuseppe Scalvini di Desio, nei suoi spazi all’interno della settecentesca Villa Tittoni di via Lampugnani. La mostra, curata dal direttore del Museo, Cristiano Plicato, verrà inaugurata domani alle 17.
In esposizione le opere di circa 30 artisti di fama internazionale, per un dialogo tra linguaggi, culture e generazioni artistiche. Fra i nomi presenti ci saranno quelli di Attilio Forgioli, pittore che è tra le figure di riferimento per l’arte italiana del secondo ‘900, e di Afran, al secolo Francis Nathan Abiamba, artista di origini camerunensi trapiantato in Italia, che nel 2022 ha rappresentato il suo Paese d’origine alla Biennale di Venezia e che ha esposto le sue creazioni anche alla Triennale di Milano e allo Spielzeug Museum di Basilea. Afran è autore di dipinti, sculture e installazioni che mescolano riferimenti alla tradizione occidentale e alle radici africane, contaminando e strizzando l’occhio al pop e a temi attuali come le questioni dell’identità e l’idolatria dell’apparire. Tra i suoi pezzi più celebri ci sono i busti e le figure realizzati con il denim, la stoffa utilizzata per i jeans. Attesa anche la partecipazione di Nello Petrucci, nome di spicco della street art italiana e già protagonista alla Biennale di Venezia 2024: per lui l’arte è innanzitutto strumento di riflessione, per tenere desta l’attenzione sulle contraddizioni della società che ci circonda, sui diritti civili, le disuguaglianze, gli abusi del potere. Petrucci porterà il suo contributo visivo e urbano mettendolo in dialogo con opere di linguaggi differenti. In tal senso, la Biennale desiana si propone come "una vera e propria piattaforma di incontro e scambio culturale - dicono gli organizzatori -, capace di raccontare l’arte del nostro tempo in tutte le sue forme e provenienze". Visite, con ingresso libero, domani, domenica e lunedì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.