La bellezza al buio finisce in scena. Uno spettacolo sulla sfida vinta

A Monza, la città si apre alle persone non vedenti con lo spettacolo "L'arte di non vedere". Artisti non vedenti, ipovedenti e vedenti della compagnia teatrale "CircoSvista" presentano una pièce ispirata all'accessibilità dei Musei civici e del Roseto Niso Fumagalli. Un progetto unico che rende gioielli di Monza accessibili a tutti.

La bellezza al buio finisce in scena. Uno spettacolo sulla sfida vinta

Appuntamento il 5 ottobre con gli attori della compagnia CircoSvista

La città senza barriere per i non vedenti diventa lo spettacolo “L’arte di non vedere“. Appuntamento sabato 5 ottobre al Binario 7, alle 16, in sala Picasso, con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS – APS sezione territoriale di Monza e Brianza. I 13 artisti fra non vedenti, ipovedenti e vedenti che fanno parte della compagnia teatrale “CircoSvista“ presenteranno la pièce teatrale scritta da loro, tratta dall’ esperienza ai Musei civici, dove è stato allestito un percorso e una piattaforma multisensoriale, adatta a non vedenti e disabili, e al Roseto Niso Fumagalli, dove nel 2020 - 2021 è stato allestito un analogo percorso per rendere accessibili 15 rose a chi non vede, ma può godere del profumo dei fiori.

Il progetto, come ricorda la presidente di Uici Monza e Brianza Silvana Oliva, nasce dalla realizzazione di importanti interventi, unici a livello nazionale, che rendono due gioielli di Monza accessibili e “visibili“ anche alle persone con disabilità visiva. L’esperienza in queste due realtà ha stimolato la verve creativa degli attori e commediografi dell’Uici Monza che, sotto la guida del regista Max Brembilla, hanno dato vita a un collage di storie ed emozioni vissute al museo e al roseo. L’assessora alla Cultura Arianna Bettin, intervenuta ieri alla presentazione, ha apprezzato il progetto, feedback sull’efficacia del museo senza barriere fisiche, cognitive e sensoriali, dotato di percorso tattile plantare Loges Lve, che percorre le tredici sezioni del museo e di postazione multisensoriale: una macchina che tramite due mouse permette all’utente di esplorare digitalmente le opere che restituiscono la tridimensionalità del soggetto e persino le differenti temperature. "La nostra modalità di fare teatro si basa sull’incontro, sulla capacità di raccontare e raccontarsi – dice il regista –. Il testo è scritto dai protagonisti. Una volta individuato il tema, ecco la scintilla. Basta poco, può essere un’idea, un’immagine, ma da qui nasce tutto".

C.B.