Italiano per stranieri "Sono finite le risorse"

Il terzo settore chiede aiuto ai Comuni per poter accedere ai bandi. Servono fondi per mediazione, sportelli di assistenza digitale e altri servizi

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di Cristina Bertolini

All’arrivo dei profughi ucraini si è aperto il bisogno di corsi di italiano. A Monza se ne occupa l’associazione Diritti Insieme, ma come tutte le associazioni non è titolata a partecipare alle gare per aggiudicarsi i servizi.

"Chiediamo ai Comuni di fare riferimento non solo al Codice degli appalti, ma anche al Codice del terzo settore – è l’appello del presidente Aldo Biffi – perché enti di volontriato e promozione sociale forniscono servizi strategici per il territorio, ma non possono partecipare alle gare. All’arrivo dei profughi ucraini non avevamo contributi per i corsi, quindi li abbiamo attivato autonomamente, ma non è una situazione sostenibile".

È soltanto uno degli episodi in cui il terzo settore interviene, ma non trova riconoscimento. Ora è terminato il progetto Integra, finanziato per 64mila euro da Regione Lombardia con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ha permesso di attivare un corso di italiano per le mamme dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Koiné del quartiere San Rocco, che raccoglie un’utenza al 50% proveniente dall’estero. "Ci aspettavamno 20 o 30 richieste – dice Biffi – e invece ne sono arrivate 80. Altrettante persone hanno partecipato a un corso analogo presso la nostra sede in via Premuda. È urgente che questi interventi vengano sistematizzati". Sono sempre di più le mamme nuove arrivate in Italia in seguito a ricongiungimenti familiari che non sono in grado di sostenere un colloquio con le insegnanti o di aiutare i figli nei compiti.

"Al mattino quando mio marito è al lavoro e i bimbi sono a scuola – dice una mamma – io posso imparare italiano".

Monza ha 9 istituti comprensivi con alunni stranieri in costante aumento. Se in una sola scuola la necessità è di 80 posti, si può approssimare un fabbisogno globale di almeno 500 posti ogni anno. Emergenze denunciate durante il convegno “Rispondere ai bisogni nella continuità dei progetti“, tenutosi ieri alla Camera del lavoro. Al progetto Integra partecipano 7 associazioni tra Diritti Insieme, Alisei (che ha portato avanti uno sportello digitale), E-lab (che gestisce il doposcuola all’oratorio di San Biagio) che collabora con Spazio colore; associazione di volontariato di Arcore, Brucaliffo di Limbiate e Scuola di italiano “Il centro“ di Desio.

Si occupano di supporto linguistico culturale alle famiglie straniere che hanno bambini con disturbi di apprendimento, supporto alla competenza tecnologica che altrimenti crea disparità: tutti servizi strategici per l’integrazione che rischiano di scomparire appena finiscono i fondi dei singoli progetti.

"Lavoriamo insieme fra vincoli amministrativi e risorse: la giunta che verrà vi sarà vicina", ha detto il neo sindaco Paolo Pilotto.