
Incidente mortale, vittima Roberto Passador
Seveso (Monza e Brianza), 2 agosto 2014 - Un tragico incidente alle 17 e 45 all’altezza di via Vignazzola 135 è costato la vita al 34enne Roberto Passador chiamato da tutti «spillo» e papà di un bimbo di 6 anni. È deceduto ieri sera alle 19 e 50 all’ospedale di Desio. Uno scontro violento del giovane in sella alla sua motocicletta, una MV Agusta, che da via Vignazzola stava andando verso Seveso. A un tratto un’auto guidata da una signora, una Opel, non si è fermata allo stop di via Aristotele, una vietta che sfocia sulla via Vignazzola. Il giovane ha fatto una frenata di 30 metri, ma lo scontro è stato inevitabile. Il centauro è volato per una ventina di metri finendo a terra.
Subito Roberto Passador è apparso grave. Sono intervenuti gli agenti della Polizia locale di Seveso, l’elisoccorso e un ambulanza del 118. Roberto non rispondeva, il suo cuore era fermo. I medici gli hanno praticato per quasi 40 minuti il massaggio cardiaco. Poi hanno deciso di portarlo in rianimazione all’ospedale di Desio. Ad accompagnarlo in ospedale anche il fratello Fabio di 26 anni, chiamato da tutti «Spillino», e il padre Albino. Lo zio Gianni Passador, conosciutissimo a Seveso, poiché è il responsabile degli ambulanti dei mercati cittadini, è rimasto sino a tardi per portare via la motocicletta. Oltre ai genitori, al fratello e alla sorella Sabrina, il 34enne la moglie Nadia e il figlioletto di 6 anni. La coppia si era sposata in Comune e avrebbe dovuto suggellare il doppio sì in chiesa il prossimo 8 settembre. La famiglia è distrutta dal dolore. I Passador sono molto conosciuti nella frazione di Baruccana perché sono in 12 fratelli e Albino, il povero Roberto e il fratello Fabio lavoravano insieme come autisti nell’azienda di famiglia, l’Europass.
«Sono distrutto - dice lo zio Gianni -, non ho parole, il dolore è tanto. Roberto era una ragazzo piena di vita e adorava andarsene a spasso, nel tempo libero, con la sua moto. Infatti, stava andando a Seveso centro proprio per fare un giro. Era un altruista, sempre sorridente, adorava il suo bambino e la moglie. Un ragazzo davvero bravo. Una famiglia unita. Non ci sono parole per esprimere un dolore così violento. Mio fratello, mia cognata e tutta la famiglia... siamo tutti davvero disperati». sonia.ronconi@ilgiorno.net