In bicicletta in autostrada, travolto e ucciso da un'auto a Monza

Identificato soltanto dopo ore: si trattava di un milanese di sessantadue anni senza documenti

Polizia sull'autostrada A4

Polizia sull'autostrada A4

Monza, 18 gennaio 2020 - Ha inforcato la sua bicicletta e ha superato il casello dell’autostrada dirigendosi verso Venezia. Ha pedalato per almeno un chilometro e mezzo indisturbato, mentre alcuni automobilisti esterrefatti e preoccupati segnalavano la sua presenza alle forze dell’ordine e le pattuglie della polstrada cercavano di intercettarlo. Non sono riuscite ad arrivare in tempo.  Una Skoda guidata da un uomo di Brescia di quarantotto anni alla fine ha purtroppo centrato la bicicletta e per il ciclista non c’è stato nulla da fare. Secondo quanto riferito dagli agenti della polizia stradale di Seriate, competenti sul quel tratto di autostrada, il ciclista è morto sul colpo. Essendo privo di documenti, per identificarlo ci sono volute oltre dodici ore. La risposta alle domande della stradale è arrivata soltanto nel pomeriggio di ieri, anche se ancora molti punti restano da chiarire. Il ciclista si chiamava Emanuele Rubini, aveva sessantadue anni, era nato a Foggia ma viveva a Milano. Quando lo hanno soccorso gli operatori sanitari inviati sul posto in codice rosso con un’ambulanza e un’auto medica alle 23.48 di venerdì a bordo di un’ambulanza e un’auto medica, si lui si sapeva solo come era vestito: un piumino nero, un paio di jeans, scarpe da ginnastica. E che con una bicicletta da donna munita di cestino si era diretto verso Agrate, aveva superato il casello dell’autostrada A4 e aveva cominciato a percorrere l’arteria in direzione di Venezia. Una scelta pericolosissima, oltre che proibita.  E che si è conclusa appunto in tragedia. Percorso all’incirca un chilometro e mezzo, sempre rimanendo sulla prima corsia o al massimo a cavallo con la corsia di emergenza, l’uomo è infatti stato travolto dalla macchina del bresciano A.F., che si è subito fermato a dare l’allarme. Ieri in mattinata gli agenti della polizia scientifica sono intervenuti a fare i rilievi del caso.  Una prima ricostruzione dei fatti ha confermato che il ciclista proveniva dal peduncolo sulla A52 a Monza e aveva superato il casello autostradale sulla Milano Est. L’ipotesi è che abbia perso l’orientamento e, forse, fosse in stato confusionale quando ha imboccato l’autostrada. Anche se è difficile immaginare che non se ne sia accorto, dato che la strada è illuminata e la barriera del casello è ovviamente ben visibile. Del caso è stata informata la Procura di Monza.