SERGIO GIANNI
Cronaca

“Inarrestabili“ con la palla ovale. Domani la sfida

Il progetto è stato battezzato “Inarrestabili“. La conferma di quanto lo siano i giocatori di entrambe le formazioni ci...

Il progetto è stato battezzato “Inarrestabili“. La conferma di quanto lo siano i giocatori di entrambe le formazioni ci...

Il progetto è stato battezzato “Inarrestabili“. La conferma di quanto lo siano i giocatori di entrambe le formazioni ci...

Il progetto è stato battezzato “Inarrestabili“. La conferma di quanto lo siano i giocatori di entrambe le formazioni ci sarà domani mattina: alle 10 alla Casa circondariale di Monza è in programma una partita di rugby a 10 tra i detenuti appena conquistati dallo sport della palla ovale e una compagine mista, composta da giocatori della squadra Old del Rugby Monza e della Lambro. La sfida è un appuntamento fondamentale dell’iniziativa definita appunto “Inarrestabili“. Quest’ultima, promossa dal Rugby Monza 1949, ha consentito a una trentina di detenuti, tra i 20 e i 50 anni di età, di imparare le basi del rugby. Domani si scoprirà il livello di preparazione degli allievi. La passione, in ogni caso, non è mai mancata. Un apprendista rugbista ha chiesto, una volta concluso il periodo di detenzione, di continuare ad allenarsi con il gruppo del Rugby Monza. La missione è possibile, anche perché la società di via Rosmini, con la collaborazione di Elisa Brescianini della Link International di Arcore, ha trovato un posto di lavoro per questa persona. Il progetto è supportato dalla Fondazione Decathlon con un finanziamento di 40mila euro da utilizzare in un triennio. La somma verrà usata anche per ristrutturare il campo già esistente nella struttura di via Sanquirico e per acquistare abbigliamento e attrezzatura sportiva per i neofiti del rugby: scarpe, maglie, pallone, paradenti. Il Rugby Monza 1949 non è nuovo a queste belle imprese. Un’iniziativa di questo genere era già nata nel 2012. Allora era stata chiamata “Mischiamoci“. "Ma rispetto alle edizioni precedenti – precisa Alessandro Raddi, gestore del progetto – questa volta i partecipanti agli allenamenti hanno formato una vera squadra, le hanno dato un nome e si sono scelti il capitano".

Gianni Gresio