In un box di Oreno 120 chili di hascisc

In manette due marocchini. Stavano caricando la sostanza. nel doppio fondo di un’auto:. avrebbe fruttato mezzo milione

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di Laura Lana

Nel doppio fondo dell’auto, stavano caricando un affare da circa mezzo milione di euro.

Oltre un quintale di hascisc avrebbe raggiunto le piazze della droga di tutta la provincia e dell’hinterland milanese. Un box di Oreno era stato trasformato in un magazzino all’ingrosso del “fum”, dove panetti e ovuli erano stati stoccati in attesa di viaggiare sul mercato al dettaglio.

A guastare i piani di una coppia di marocchini è stata la squadra investigativa del commissariato di Cinisello Balsamo, guidato dal vice questore Giovanni Di Stefano.

Un’attività di osservazione che è partita proprio dal comune della periferia milanese e che è arrivata fino a un complesso di garage della frazione di Vimercate.

Durante un servizio per la prevenzione e la repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, gli agenti hanno notato la coppia di stranieri e hanno iniziato a seguire l’auto che si stava muovendo, sollevando i sospetti. Giri e viavai così hanno portato la polizia di Stato a scoprire il nascondiglio a Oreno, dove erano custoditi oltre 120 chili di hascisc, divisi in panetti e ovuli. Quando è scattato il blitz, i due marocchini erano impegnati a trasportare i pacchi e a caricare l’auto, usata come deposito per il futuro smercio. Il veicolo è stato perquisito con l’ausilio di un’unità cinofila antidroga della Questura di Milano, grazie alla quale è stato individuato un vano sulla plancia, che era stato creato per nascondere l’hascisc. Un carico del valore all’ingrosso di circa 350mila euro e che, nel commercio al dettaglio, potrebbe arrivare fino a un traffico da 500mila euro. Le analisi sui panetti e sulle concentrazioni di principio attivo sono ora in corso, ma la droga ritrovata sembra di buona qualità. I due malviventi, di 25 e 33 anni, uno già con precedenti specifici e passaporto spagnolo, sono stati arrestati con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Oltre ai panetti e agli ovuli, è stata sequestrata anche una pistola scacciacani senza tappo rosso, munita di caricatore con sei cartucce, e, nell’appartamento di uno dei due, circa 6.950 euro in contanti. L’attività di indagine continua per risalire al proprietario del box e per ricostruire tutta la filiera: dall’acquisto dell’ingente carico, che con tutta probabilità è arrivato dall’estero, oltrepassando la frontiera, alla rete di spacciatori che avrebbero dovuto immettere il “fumo” nelle diverse piazze.