BARBARA CALDEROLA
Cronaca

In piazza contro le ruspe: "Teniamoci la bellezza"

Una passeggiata sull’antico sentiero per Trezzo minacciato da Pedemontana. Performance fotografica per fermare l’arrivo dell’“ecomostro D breve“.

Una passeggiata sull’antico sentiero per Trezzo - via Veteri de Trizio - minacciata dal “mostro d’asfalto“ e la performance fotografica #teniamocilabellezza aprono la giornata contro Pedemontana. Una mobilitazione generale: ieri, nel cuore della città, davanti al municipio, si sono date appuntamento istituzioni, associazioni, aziende agricole e famiglie per schierarsi "a favore del territorio".

Un colpo d’occhio che lascia il segno. La maratona non stop è cominciata alle 9 ed è andata avanti fino alle 18. "Tutto il giorno per ribadire che non smetteremo di difendere il nostro paesaggio", spiegano dal comitato “Ferma ecomostro D breve“, che ha organizzato l’appuntamento. "Questo percorso è un errore, sventrerà l’ultimo corridoio verde rimasto senza benefici per le comunità", ribadisce il primo cittadino Francesco Cereda. Parere unanime, già portato avanti dagli 11 sindaci della Brianza Est che hanno dato incarico a un avvocato per far sentire "la voce di 105mila persone", se necessario anche davanti al Tar. La domenica con gli attivisti arriva dopo la trasferta a Roma degli amministratori per la prima conferenza dei servizi sull’opera. "Anche lì abbiamo ribadito le ragioni del nostro dissenso – aggiunge Mauro Colombo, primo cittadino di Bellusco – le corsie sono una cesura senza precedenti in un’area che ha tutto in comune: storia, cultura, ambiente. E l’alternativa c’è: il potenziamento della Tangenziale Est". È sul destino del Parco Agricolo Nord Est "consumato per il 70% dalla nuova autostrada" che si concentra l’attenzione generale. "Lo ripeteremo senza sosta – ancora i sindaci – abbiamo conservato il polmone per poterne godere, non per riempirlo di cemento". Dalla conferenza è arrivato l’invito al dialogo fra comuni e Regione, ma questo lembo di provincia ricorda: "Siamo stati snobbati per due anni dal Pirellone e ora ripetono che il confronto non è mai venuto meno. Un altro sgarbo istituzionale".