La Cgil Brianza sta seguendo le ultime crisi aziendali che mettono a rischio più di 500 lavoratori in Brianza: "Siamo in attesa della manovra di bilancio, in particolare rispetto ai capitoli pensioni e salari". La Brianza ha rallentato dal secondo semestre del 2023 e poi in tutto il primo semestre di quest’anno, risentendo, come previsto, delle difficoltà dell’economia tedesca. "Per la Brianza non si può parlare di una crisi – sottolinea Walter Palvarini (nella foto), segretario generale Cgil Monza e Brianza –, ma certamente di una situazione difficile per molti settori, tra cui l’automotive. Nel primo trimestre del 2024 il 7% delle aziende brianzole ha chiesto la cassa integrazione".
Anche per questo il sindacato continua la raccolta firme a supporto del referendum abrogativo contro l’autotonomia differenziata tra le regioni. In provincia, nel giro di un mese sono state raccolte circa 6mila firme, "in tutta Italia sono oltre 520mila. Abbiamo raggiunto il quorum – sottolinea Palvarini –, ma proseguiamo ancora alcuni giorni. I presidi territoriali resteranno disponibili fino a domenica, mentre la raccolta online proseguirà fino a fine mese. L’intenzione è di presentarle alla Corte di Cassazione entro fine mese, per poter andare al voto nella primavera del 2025, ovviamente dopo il parere di merito della Corte Costituzionale". La legge sull’autonomia differenziata "va abrogata – sostiene il sindacalista – perché guarda al passato e non al presente, né tantomeno al futuro. La competizione si gioca su tavoli internazionali, con attori continentali sui temi della digitalizzazione e cambiamenti climatici, non può essere affrontata da realtà sempre più piccole". In Brianza, sui 4 referendum (licenziamenti illegittimi, diritti dei lavoratori nelle imprese con meno di 15 dipendenti; l’obbligo di introdurre la causale per qualsiasi contratto a termine; norme sulla responsabilità delle aziende appaltanti) sono state raccolte 18mila firme.
Cristina Bertolini