DARIO CRIPPA
Cronaca

Il terrore dei passanti "Dammi i soldi o ti sparo" Il bandito torna in cella

Due volte aveva ottenuto i domiciliari, ma non rispettava la prescrizioni. Un anno fa aveva seminato il panico prima di essere catturato all’oratorio.

Il terrore dei passanti "Dammi i soldi o ti sparo" Il bandito torna in cella

di Dario Crippa

Un anno fa ad Agrate Brianza insieme a una coetanea, con un passamontagna calcato in testa, avevano seminato il panico rapinando i passanti in mezzo alle strada. Arrestato per rapina, il maschio, di Agrate, ha continuato a fare avanti e indietro fra cella e domiciliari, visto che non rispettava le prescrizioni, e ora ci è ora finito per l’ennesima volta.

Tutto comincia nel settembre di un anno fa. Sono le 23.30 quando giungono una serie di chiamate che segnalano la presenza di due giovani, un ragazzo e una ragazza, che avevano tentato di rapinare una coppia all’esterno di una pizzeria. La donna, scesa dalla macchina per comprare alcune bevande mentre il compagno rimaneva in auto, aveva notato una ragazza ferma all’esterno del locale, con abiti scuri, che continuava a fissarli. Dopo aver acquistato le lattine, si era avvicinata alla macchina scorgendo un ragazzo, vestito di nero, con indosso un passamontagna e una pistola in mano. "Dammi tutti i soldi che hai! Muoviti dammi tutti i soldi!" aveva gridato puntando l’arma a pochi centimetri dal volto del fidanzato impietrito. La donna coraggiosamente era però salita in macchina e, ingranata la marcia, si era allontanata da quell’incubo. Prima della fuga il malvivente era riuscito a colpire ripetutamente con la pistola il parabrezza dell’auto, danneggiandolo gravemente. I due 20enni non si erano fermarti e si erano spostati fuori dall’oratorio femminile di Agrate aggredendo due uomini appartenenti a un coro, avvicinati con lo stesso modus operandi: uno di loro, puntando la pistola aveva minacciato: "Ti sparo! Dammi tutti i soldi". La vittima aveva cercato di spiegare di non avere denaro ma il rapinatore, impugnando l’arma con entrambe le mani, l’aveva scarrellata minacciandolo. Terrorizzato, l’uomo allora gli aveva consegnato la borsa tracolla. La complice aveva afferrato il borsello per poi fuggire insieme in tutta fretta.

Il bottino: solo un cellulare. Il terzo episodio, alle 23.50. I rapinatori si erano avvicinati a un gruppo di amici, sbucando dai campi in un parcheggio. Spaventati i tre ragazzi erano saliti a bordo delle auto con l’intento di allontanarsi ma, raggiunti dai due incappucciati, erano stati minacciati con la pistola: "Apri la porta, dammi i soldi altrimenti ti ammazzo!". Chiusi tutti i finestrini e inserite le sicure, una delle vittime aveva ingranato la retromarcia, effettuando un’inversione e allontanandosi tra le grida e i colpi alla portiera del rapinatore. Lanciato l’allarme a una pattuglia dei carabinieri incontrata per strada, dalla Stazione di Agrate erano state inviate altre tre macchine che avevano rintracciato e arrestato i banditi alla scuola dell’infanzia di via Don Gnocchi.