Il “tarocco“ all’ingrosso Illegali 4 milioni di pezzi

Dai controlli in alcuni negozi la scoperta di magazzini a Monza e Concorezzo. Trovati prodotti elettrici e per la casa pericolosi: denunciati 6 imprenditori

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di Stefania Totaro

Maxi sequestro di materiale elettrico e di altri prodotti non conformi agli standard di sicurezza: 3,8 milioni di pezzi che avrebbero potuto fruttare sul mercato oltre 1,7 milioni di euro. Sei gli imprenditori brianzoli denunciati per frode in commercio. È il bilancio di un’operazione eseguita dalle Fiamme Gialle di Monza. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno eseguito nei giorni scorsi dei controlli in alcuni negozi di Albiate, Carate Brianza, Carnate e Muggiò e durante le ispezioni hanno trovato stoccati nei magazzini centinaia di migliaia di articoli elettrici come ad esempio fascette di cablaggio, supporti per installazione di cavi elettrici, guanti infortunistici e utensili tagliacavi risultati privi della marchiatura CE, senza fascicoli tecnici e privi dei requisiti previsti degli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione europea. Le successive indagini svolte attraverso riscontri di natura amministrativo-contabile e sopralluoghi, hanno permesso ai finanzieri di ricostruire l’intera filiera di approvvigionamento del materiale e di individuare due depositi, a Monza e Concorezzo, dove sono stati trovati centinaia di migliaia di articoli elettrici anche in questo caso non a norma perché contrassegnati da false certificazioni CE.

L’intero stock di materiale elettrico – prodotto nella Repubblica Popolare Cinese – è stato immediatamente sottoposto a sequestro e gli amministratori delle sei società coinvolte denunciati alla Procura della Repubblica di Monza per i reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Inoltre, nei depositi e anche in un negozio di Desio, sono stati trovati ulteriori centinaia di migliaia di prodotti di cancelleria, per la casa (filtri idraulici, cannucce di cartone) e l’igiene e cura della persona (bigiotteria, adesivi e decalcomanie per le unghie, pietre decorative, mascherine, cosmetici) non conformi al Codice del Consumo e di conseguenza sottoposti a sequestro in via amministrativa con segnalazione dei legali rappresentanti di cinque imprese alla Camera di Commercio di Milano-Monza-Lodi per l’applicazione di sanzioni amministrative. L’imponente stock di merce sottoposta a sequestro, laddove immesso sul mercato del consumo, avrebbe potuto fruttare oltre 1,7 milioni di euro e costituire un concreto pericolo per la salute e l’incolumità del consumatore finale.