Il Tar sospende il matrimonio tra Aeb e A2A

Accolto il ricorso di Fumagalli (5Stelle) che ha chiesto l’annullamento della delibera del Consiglio comunale: "Azione legale contro i poteri forti"

Colpo di scena nella vicenda Aeb-A2A. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) ha deciso di "sospendere provvisoriamente l’esecutività della delibera del Consiglio comunale di Seregno n. 17 del 20 aprile 2020". E’ l’esito prodotto dal ricorso presentato dal consigliere regionale Marco Fumagalli (Movimento 5 Stelle), da sempre contrario a questa aggregazione, al punto da rivolgersi al giudice per far sì che si possa annullare tutto quanto e sedersi di nuovo attorno al tavolo per discutere del futuro del gruppo seregnese Aeb. "Spero che il Tar faccia in fretta - spiegava nei giorni scorsi Fumagalli - Almeno per quanto riguarda la richiesta cautelare sospendendo ogni attività in attesa della decisione definitiva". Per far valere le sue ragioni Fumagalli era supportato dall’avvocato Antonio Carullo: un lungo curriculum a livello accademico, esperto in materia di Diritto pubblico e di società pubbliche, più volte chiamato in qualità di consulente dai Governi che via via negli anni si sono alternati a livello nazionale.

Il tribunale non ha perso tempo. Ieri ha depositato il decreto cautelare accogliendo il ricorso presentato da Fumagalli, che chiede l’annullamento della delibera del Consiglio comunale di Seregno. Dito puntato su quell’atto non a caso: è quello che dava mandato al socio di maggioranza assoluta di presentarsi in assemblea per dare il suo sì convinto a tutta l’operazione tra Aeb e A2A. Senza quella delibera, insomma, impossibile percorrere la strada dell’accordo, che il consigliere regionale Fumagalli ha sempre contestato nella forma e nella sostanza.

"Sussistono i presupposti dell’estrema gravità e urgenza - scrive il Tar Lombardia - in ragione della immediata esecutività della delibera impugnata. Le questioni oggetto di controversia meritano un adeguato approfondimento in sede collegiale, tenuto conto degli interessi sottesi all’operazione di integrazione societaria tra il Gruppo Aeb e il Gruppo A2A. Si rende dunque necessario sospendere provvisoriamente l’esecuzione dei provvedimenti impegnati e inibire l’adozione di atti idonei a determinare il consolidarsi di posizione incompatibili con la tutela piena ed effettiva delle situazioni oggettive dedotte in giudizio, che potrebbero essere irreversibilmente compromesse dal perfezionamento dell’operazione".

Mercoledì 24 giugno il Tar si riunirà di nuovo per approfondire la questione e prendere una decisione. Comunque vada, naturalmente, la battaglia proseguirà con il successivo ricorso: o da parte di Fumagalli, o da parte del Comune di Seregno che vuole invece chiudere una volta per tutte l’operazione. "La nostra è un’azione legale contro i poteri forti, l’arroganza della finanza e l’ignavia della politica brianzola che come al solito subisce decisioni altrui senza pensare a diverse proposte che potrebbero giungere da una gara ad evidenza pubblica, ma soprattutto dal confronto con il territorio - ha commentato -. Le sedute di Consiglio comunale sono state delle mere ratifiche di decisioni altrui. Le motivazioni del Tar suonano come delle martellate per chi non ha compreso la situazione in cui è stata posta la Brianza. Ora sono fiducioso che il Tar sospenda tutto anche nell’udienza di fine mese e che la politica brianzola riprenda in mano il tema dei servizi pubblici locali".

A livello locale a sorridere per la decisione del Tar è Tiziano Mariani, capogruppo della lista civica "Noi x Seregno", anche lui contro l’operazione Aeb-A2A dalla prima ora: "Ringrazio il professor Carullo che ha creduto nella difesa del patrimonio centenario dei seregnesi. Riconosco che senza Fumagalli e senza l’onorevole Gianmarco Corbetta, attenti e sensibili verso il nostro territorio, non si sarebbe arrivati ad accendere un faro nazionale sulla dubbia legittimità di azioni pervicacemente portate avanti senza rispetto istituzionale dei consiglieri comunali che chiedevano approfondimenti e verifica degli atti per essere messi in grado di prendere al meglio una decisione".

Il sindaco Alberto Rossi, invece, non si scompone di fronte alla novità: "Siamo assolutamente convinti del percorso, della bontà e della legittimità dell’operazione, suffragata tra l’altro da autorevoli pareri. Il ricorso appare una opposizione politica strumentale".