MARCO GALVANI
Cronaca

Il Tar e la settimana corta. Vince il sabato in classe

La decisione di modificare l’orario delle lezioni ha violato i diritti delle famiglie. Il giudice amministrativo annulla le delibere del Consiglio d’istituto.

La decisione di modificare l’orario delle lezioni ha violato i diritti delle famiglie. Il giudice amministrativo annulla le delibere del Consiglio d’istituto.

La decisione di modificare l’orario delle lezioni ha violato i diritti delle famiglie. Il giudice amministrativo annulla le delibere del Consiglio d’istituto.

Guerra contro la settimana corta a scuola, vincono i genitori del “sabato in classe“. Lo ha deciso il Tar della Lombardia, accogliendo il ricorso presentato da 22 famiglie di bambini iscritti alla scuola elementare Ada Negri di Paina e alle medie Salvo D’Acquisto di via Manzoni, contro la decisione dell’istituto comprensivo di modificare l’orario delle lezioni “riducendolo“ a cinque giorni alla settimana invece che sei. Una sentenza che, però, arriva a tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico partito con la settimana corta. I giudici amministrativi hanno confermato il fondamento delle contestazioni dei genitori. Secondo loro “la Deliberazione del Consiglio di Istituto sarebbe del tutto priva di corredo motivazionale, risultando del tutto inadeguato il richiamo, a sostegno della stessa, dell’esito del sondaggio, effettuato in precedenza che, per pacifica giurisprudenza, non potrebbe mai assumere un valore determinante in materia di variazione della calendarizzazione settimanale delle lezioni“.

E ancora, “la Deliberazione sarebbe stata assunta anche senza una adeguata istruttoria, in quanto il Consiglio d’Istituto non avrebbe svolto alcuna analisi delle esigenze organizzative, né svolto una qualunque valutazione dell’impatto della settimana corta sui soggetti coinvolti e, in particolare, sugli alunni e sul loro apprendimento“ e “sarebbe stato violato il legittimo affidamento riposto dalle famiglie sul mantenimento dell’orario presente nelle classi al momento della scelta dell’Istituto scolastico“. E nemmeno il tentativo, da parte dell’istituto comprensivo, di giustificare la scelta della settimana corta vantando una richiesta del Comune “per evidenti ragioni legate al risparmio energetico“, ha trovato fondamento. L’Amministrazione, infatti, ha messo nero su bianco di non aver “in alcun modo auspicato il passaggio alla settimana corta“. Per questo il Tar ha deciso di accogliere il ricorso e di annullare le decisioni dell’istituto scolastico, “affinché gli organi competenti possano esprimersi nuovamente“.