FABIO LUONGO
Cronaca

Il ritorno a Monza di Debora Villa. Uno sguardo leggero sul mondo: "Il segreto? Non prendersi sul serio"

L’attrice e comica protagonista di sitcom come “Camera Cafè“ sarà premiata in città per il cinema. Qui ha girato gran parte di “Così fan tutte“ con Alessia Marcuzzi: "È un luogo davvero stupendo".

Uno sguardo sempre ironico su se stessi e sul mondo, che aiuta a tenere i piedi per terra e ad apprezzare fino in fondo il contatto diretto col pubblico, affrontando con comicità anche temi che fanno pensare. E nel cassetto il sogno di interpretare, almeno una volta, il ruolo della cattiva, perché "c’è cattiveria in ognuno di noi ed essere buoni è una scelta che facciamo ogni giorno". Brillantezza e profondità sono gli ingredienti della verve di Debora Villa, attrice e comica nota al pubblico per gli spettacoli teatrali, i ruoli nelle fiction, in sitcom come “Camera Café“ e “Così fan tutte“ e diversi film. Ci sarà anche al Visiona MovieFest domani a Monza.

Teatro, tv, cinema: dove preferisce lavorare?

"Amo il contatto diretto col pubblico, è una cosa che mi fa stare bene, mi ci sento a casa. Quindi direi il teatro. Ma faccio con passione anche la tv: sono giusto reduce dalla registrazione di un nuovo programma di una carissima amica, Katia Follesa. Quando l’atmosfera è bella e nessuno se la tira è un vero divertimento. Ha ragione Sergio Friscia: i colleghi snob sono una noia. Già nel mondo quelli che se la tirano non hanno senso, nel nostro settore poi. Non salviamo mica il mondo, non operiamo a cuore aperto: siamo su un palco a prendere applausi e quindi siamo fortunati, godiamocela rimanendo coi piedi per terra".

Da dove nasce la scelta della comicità?

"Ha presente il detto fare di necessità virtù? Ho iniziato così: ho una visione del mondo abbastanza ironica e quindi in tutto riesco sempre a trovare un taglio ironico e dissacrante. Le persone si prendono troppo sul serio: abbiamo un ego talmente espanso che tutto ciò che facciamo ci sembra immenso, grandioso e invece siamo granelli nell’universo. Ecco, vedo sempre questo lato e mi fa ridere".

Però ha interpretato anche ruoli non comici.

"Sì, ho girato la fiction “Benvenuti a tavola“ che era una via di mezzo, brillante ma non da caratterista, e ho fatto lo spettacolo teatrale “Matilde e il tram per San Vittore“ diretto da Renato Sarti, che parla di deportazione: è uno spettacolo molto toccante e anche farlo è stata tosta, sono tutte storie vere di donne tornate dai lager o che hanno avuto uomini, fratelli, figli che non sono tornati dai campi".

E com’è passare dal comico a questi ruoli?

"Erano talmente belli i progetti che non è stato così complicato. Mi piacerebbe tanto interpretare una cattiva: poi magari mi farebbe ridere e ci farei sopra anche un pezzo comico, ma andrebbe a smuovere cose dentro. Perché non è che siamo tutti buoni: essere buoni è una scelta, è un lavoro che si fa tutti i giorni. C’è cattiveria, e non poca, in ognuno di noi. Un ruolo così sarebbe un po’ un modo per esplorare questo lato".

Ha progetti in corso?

"Ora riprenderà la tournée del mio spettacolo teatrale che parla di esaurimento. Si chiama “Tilt - Esaurimento globale“: tra il serio e il faceto tocco temi come lo stress di vivere, la discriminazione, parlo di persone che cercano la felicità ma che in realtà cercano soprattutto di scappare dalla loro paura di vivere. È uno spettacolo esilarante, che affronta argomenti importanti e di attualità, con l’ottica della risata ma stimolando riflessioni".

Ha mai lavorato a Monza?

"A Monza ho girato più di metà della sitcom “Così fan tutte“ con Alessia Marcuzzi: è una città bellissima, veramente stupenda, mi piacerebbe tornare a girarci qualcosa".

Il premio di Visiona ha un gusto particolare...

"Ho fatto pochi film, pochissimo cinema, perciò mi fa veramente molto piacere: questa attenzione alle piccole cose, a chi non è il nome di grido, è di una delicatezza rara. È giusto celebrare chi è al top, ma anche i piccoli sono importanti: viviamo in una società distopica, dove l’importante è essere in vista, l’ultimo dei tiktoker è al centro dell’attenzione mentre chi magari ha tre lauree e scopre come prevenire un tumore non se lo fila nessuno. È una realtà in cui se non sei al top non sei nessuno: con questo premio tante colleghe e colleghi come me, che non sono il top di gamma, si vedono notati. Grazie per avere notato anche quella nell’angolino".