BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il rifugio in caserma Una stanza tutta per sé Le donne sono libere di denunciare le botte

A Vimercate una stanza protetta dove le vittime di violenza (anche minori) possono raccontare soprusi e sofferenze e aiutare le indagini. Il colonnello Simoniello: "Abbiamo una rete forte in difesa dei più fragili".

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Il rifugio in caserma Una stanza tutta per sé Le donne sono libere di denunciare le botte

di Barbara Calderola

Tendine e colori tenui, un divano, una scrivania bianca. “Una stanza tutta per sé“ in caserma a Vimercate, dove le donne vittime di vessazioni possono raccontare la propria storia di soprusi e sofferenza ai carabinieri: stalking, abusi, botte, copioni sempre più frequenti anche sul territorio. È nato tutto da una collaborazione fra l’Arma e le Soroptimist, che sta coprendo il Paese di posti come questo, in Brianza è il terzo che vede la luce, gli altri due sono a Monza e a Cesano Maderno. Presto, arriverà anche la quarta stanza a Seregno, ultimo tassello delle quattro Compagnie del Comando provinciale. Al taglio del nastro anche il procuratore capo di Monza Claudio Gittardi: "La violenza di genere è sicuramente una piaga sociale. Questa iniziativa si aggiunge alle tante che hanno visto la luce ancora prima che il legislatore intervenisse. I numeri di oggi ci spaventano, ma questo non vuol dire che prima il fenomeno non esistesse".

Per il colonnello Gianfilippo Simoniello, comandante provinciale dei carabinieri, "la nuova stanza interpreta appieno lo spirito di servizio di tutto il nostro personale, animato dal desiderio di offrire sicurezza a tutti e in particolare ai più fragili, in questo caso donne e minori maltrattati. L’iniziativa di Vimercate stringe la rete in uno scambio di esperienze fra centro e periferie". Per i militari un ambito in cui registrare le testimonianze e avviare le indagini: "I casi da Codice Rosso sono in aumento e hanno una gestione spedita e complessa allo stesso tempo", aggiunge Simoniello.

Concetti condivisi dalle Soroptimist che hanno sposato la causa nel 2015 e "oggi con questa di Vimercate “le stanze tutte per sé“ in Italia sono 224 – sottolinea Giovanna Guercio, presidente nazionale –. L’obiettivo è offrire alle vittime un luogo amico dove rendere la propria deposizione". "Questo ufficio è un importane passo avanti nella tutela dei diritti delle donne e nella lotta contro chi fa loro del male – aggiunge Sara Polito alla testa del Club di Monza –. È un segnale di profonda attenzione da parte delle istituzioni che dimostra l’impegno collettivo per creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti". Tanti gli amministratori presenti, per loro ha parlato Francesco Cereda, primo cittadino di Vimercate: "È un’altra tessera che ci aiuta a tenere alta la guardia su un fenomeno che preoccupa e che riguarda tutti da vicino".